domenica 10 maggio 2015

Manuale di sopravvivenza per papà separati


Venerdì  8 maggio Roberta Rocco, sovrintendente della Polizia di Stato in servizio alla Questura di Genova, ha presentato il suo libro intitolato “ Manuale di sopravvivenza per papà separati”. La presentazione del libro, e soprattutto della tematica,  è stata arricchita anche dagli interventi di Igor Iezzi (Segretario della lega Nord di Milano), di Antonio Saggese ( consigliere della Lega Nord e vice presidente dell’associazione papà separati) e di Fabrizio Fratus, sociologo.

Il problema: Uomini troppo poveri per mantenere le ex-mogli ed i figli
Igor Iezzi, che ha aperto il dibattito, ha messo subito in luce il problema: la nuova povertà, sempre più frequente, tende a colpire anche la classe sociale cosiddetta “media” e gli uomini separati che devono provvedere a mantenere i figli e le ex-mogli non sono più i grado ci far fronte a tutte le spese. Per  eludere questo dramma sociale, che sempre più spesso costringe uomini disperati ad adottare soluzioni estreme, come l’andar a vivere in automobile o tornare a casa dai “nonni”,  bisogna creare leggi adeguate, come ad esempio il diritto alla bigenitorialità o l’affido condiviso.

I numeri: 1'000'000 di papà vittime del sistema in Lombardia
Antonio Saggese, consigliere Regione Lombardia, ha evidenziato la portata del dramma che vivono costantemente i genitori non-affidatari: solo in lombardia, che conta 10 milioni di abitanti, un milione di famiglie è divorziata. Ciò significa che due milioni di adulti ne sono direttamente coinvolti. Calcolando che una famiglia ha 1,5 figli a testa, il totale delle persone che devono affrontare questa situazione, sia come bambini che come genitori, sono ben 3,5 milioni, ossia più di un quarto di tutti gli abitanti.

La soluzione sociale
La Lega Nord ha chiesto un fondo sociale di 500 milioni di euro allo stato centrale per poter aiutare i papà bisognosi. Come ha ribadito più volte Antonio Saggese, la Lega Nord vorrebbe che lo stato sociale  desse 400 euro al mese, per almeno 6 mesi, alle famiglie spezzate che versano in condizioni economiche particolarmente fragili. Bisognerebbe anche desumere questi soldi dall’ISE, perchè i soldi che il papà deve dare alla ex-moglie ed ai figli gli vengono anche regolarmente tassati, come se ne facesse uso personale. Inoltre si vorrebbe introdurre l’assegno peritativo, che permetta di controllare il conto-corrente della madre. Accade troppo spesso che l’ex-moglie sperperi in spese accessorie i soldi che dovrebbero essere invece investiti per la tutela, gli alimenti e la formazione dei figli.
Case occupate ed alberghi ai clandestini?
Il papà separato deve lasciare la casa di sua proprietà alla moglie ed ai figli. Pur vivendo con un reddito minimo non gli è consentito però fare richiesta per farsi inserire nella graduatoria delle case popolari, giacché risulta comunque già proprietario di una casa. Il genitore separato non può partecipare al bando per le case popolari, e questo lo costringe a tornare, sempre più spesso, a vivere dai “nonni”. Se è sfortunato, il genitore non-affidatario che possiede una casa ma non ne ha disponibilità è costretto a vivere in automobile o alla Stazione Centrale di Milano.
La soluzione burocratica
La lega Nord vuole modificare il bando dell’assegnazione della casa, al fine che anche il papà sfrattato possa prendersi i punti che merita in graduatoria. Per cercare di ottenere delle facilitazioni in questo senso è bene anche informarsi e chiedere l’assegnazione in deroga al comune.

Il manuale di sopravvivenza
Vincenzo Sofo (consigliere di Zona 6 di Milano) moderatore del dibattito,  ha voluto chiedere all’autrice del libro perchè lei, donna, si fosse occupata di questa tematica prevalentemente maschile.

Roberta Rocco: L’autrice

Roberta Rocco, poliziotta che dal 2012  è abilitata all’esercizio della professione di avvocato, ha risposto che ha scelto di aiutare i papà divorziati con questo manuale d’istruzioni per sopravvivere al divorzio per due motivi: la prima ragione è che  anche lei,   donna (felicemente) divorziata con una bambina piccola,  si è accorta di quanto, oggettivamente, sia ingiusta e discriminante la legge nei confronti del papà. In secondo luogo lei lavora in un ambiente prevalentemente maschile e stando tante ore in automobile coi colleghi papà divorziati...si è resa conto, da amica e confidente, delle tragedie morali/economiche in cui vivono e a cui devono far fronte. Lo stipendio di un agente di polizia non è tra i più alti, e dover mantenere dei bambini ed una moglie dopo al divorzio, non potendo nemmeno più vivere a casa propria, diventa una lotta alla sopravvivenza quotidiana.

Legge 54 del 2006: Più diritti, parità e giustizia per i papà separati
Nel libro è spiegato che vi possono essere diversi modi per ridare dignità ai genitori non affidatari: ad esempio l’affido condivido, il principio di proporzionalità e l’attuazione legislativa delle pari opportunità. Tutte queste belle cose sono ben spiegate nella legge 54 del 2006 che si occupa delle seprazioni. Però pochi genitori non affidatari ne sono a conoscenza e quindi, dopo aver firmato un rovinoso accordo di divorzio consensuale, finiscono in situazioni economiche drammatiche perchè non sono a conoscenza dei loro diritti. La legge 3 del 2012 ha proposto anche l’introduzione di un assegno per ridimensionare i debiti.

P.A.S: Parental Alienation Syndrome 
 Può capitare che il genitore affidatario, spesso la madre, inconsapevolmente, faccia il lavaggio del cervello ai figli facendogli credere che il padre è un mostro/ un nemico. La P.A.S, sindrome di alienazione parentale, è un disturbo che è stato individuato nel 1984  dallo psichiatra Richard Gardner che però in italia non  è ancora riconosciuto. Per far fronte a questo problema è fondamentale che le donne si rendano conto che si, esistono uomini che sono pessimi mariti, ma che al contempo coi figli sono ottimi padri. In caso di divorzio la donna può punire il marito verbalmente  senza però coinvolgere nei suoi sfoghi emotivi i figli, perchè loro hanno bisogno di vedere la figura del padre essere mantenuta intatta.  Inoltre accade molto spesso che le ex-mogli usino i figli come arma, trasformandoli in strumenti con cui ricattare i padri. “ Se non mi dai i soldi non ti faccio vedere tuo figlio” è la frase con cui si compie l’omicidio morale di un papà col cuore infranto.

La genealogia del male
Fabrizio Fratus, sociologo, ha concluso il dibattito  dimostrando come una concezione filosofica e  morale della vita possa avere drastiche ripercussioni sulle strutture della società. L’individualismo esasperato che s’è affermato all’inizio del 1900 ci ha portati ad una visione egoistica tale da trattare il prossimo come una merce e non più come una persona. Ciò comporta la morte di  una società che si basa sui legami duraturi tra persone.  Come diceva Aristotele, alla base della Polis deve esservi il nucleo della famiglia. Gli individui  disumanizzati , in quanto strappati dal loro contesto famigliare, vengono mercificati e non possono che instaurare tra di loro delle relazioni “usa e getta” .  Nel 1970 per soddisfare quest’esigenza  sociale di libertà, data dall’egoismo e dalla volontà di de-responsabilizzazione,  è stata creata la legge per il divorzio. Di fatto, quella che doveva essere una benedizione, si è mutata in una condanna:  ha inaugurato il picco del calo demografico.


Liliane Tami 

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