venerdì 6 marzo 2015

Solvet et Coagula

Solvet et coagula- Anarchici, no-global e la Lega

Il rapporto tra centralisti ed anticentralisti in Europa può essere paragonato al Solvet et Coagula tanto caro agli alchimisti rinascimentali. Queste due forze contrapposte, una centripeta, che tende  a voler coagulare le parti in un centro, e l’altra, quelle centripeta, che invece tende alla dispersione, sono sempre state in continuo conflitto.

Il medioevo- La dissoluzione del centralismo
 Il medioevo, grazie alle città-stato ed ai micro-regni fortemente identitari, fu l’apoteosi dell’anticentralismo. Questa naturale tendenza alla disgregazione ha iniziato a venir meno con la nascita dei grandi imperi.

L’età moderna: L’impero centralista imposto con la violenza- Dagli Asburgo al Commonwealth
Ai moti totalitaristi e centralisti si opposero per primi gli svizzeri che con Guglielmo Tell insorsero, nel 1291, contro al  regime degli Asburgo. Grande esempio di anti-centralismo ce lo diedero anche gli americani che nel 1775, con Thomas Jefferson, che  lottarono per staccarsi dal Commonwealth inglese .  L’america, stato nato grazie alla secessione dall’Inghilterra, tradì però le proprie origini anticentraliste quando represse col sangue gli indipendentisti del sud che volevano staccarsi a loro volta dal centralismo  americano ( 1861-1865). Agli antipodi troviamo invece  i “ghibellini”, sostenitori dell’impero.  Da Carlo V che da 1519  impose il reich col filo di spada  fino a  Garibaldi , che è il simbolo dell’unificazione forzata di regni diversi sulla penisola Italica, i tiranni che cercano di cancellare le identità ed i popoli europei fondendoli assieme ed unendoli sono stati innumerevoli.
Grande teorico e pedagogo,   Giovanni Amos Comenio è stato un teologo, filosofo e religioso a capo della setta protestante dei Moraviani. Il suo motto era “Unità nelle cose fondamentali, libertà dove c'è il dubbio, carità in tutto”. Il  progetto centrale del  movimento filosofico-esoterico, poi accorpato parzialmente ai Rosa Croce, era quello di creare un mondo omogeneo di pace ed amore ed uguaglianza, senza più confini e senza ingiustizie. Questo esoterista è il teorico del cosiddetto “ Nuovo Ordine Mondiale” ed è il pensatore di riferimento dell’UNESCO, fondato nel 1945, che l’ha nominato “Apostolo della comprensione mondiale. I punti fondamentali del suo pensiero, ancora oggi in auge presso tutte le grandi istituzioni europee sono i seguenti:
1) unificazione del sapere e sua propagazione grazie a un sistema scolastico perfezionato posto sotto la direzione di una specie di accademia internazionale;
2) coordinamento politico ad opera di una direzione di istituti internazionali aventi come scopo il mantenimento della pace fra i popoli;
3) riconciliazione delle Chiese all'insegna di un cristianesimo tollerante

Le sue teorie, poi inglobate dal Rito Scozzese, sono state riprese dagli intellettuali che col motto “Liberté, Egalité et fraternité”hanno permesso la Rivoluzione Francese in favore dell’uccisione del monarca, simbolo di identità per eccellenza.
L’età contemporanea : L’impero centralista imposto con la Pace: dalle utopie internazionali fino alla NATO
Sulla scia della Rivoluzione Francese sbocciarono in tutta europa i movimenti internazionalisti. Nel 1964 nacque l’associazione internazionale dei lavoratori. Il primo maggio 1892, Giuseppe Pellizza da Volpedo scrisse nel suo diario che l’arte non doveva restare estranea dalla nuova avanguardia popolare ed internazionale che andava imponendosi cancellando le varie identità nazionali che potevano rallentare appunto questo desiderio di un’unione mondiale. Grazie alla globalizzazione sempre più selvaggia, grazie al progredire della tecnologia e grazie all’invenzione di nuovi mezzi di trasporto sempre più veloci l’Europa parve rimpicciolirsi. L’internazionalismo di Marx si diffuse così anche aldilà delle ideologie politiche strettamente comuniste, coagulando le masse di lavoratori ed individui in un’unico impero senza frontiere sovra-nazionale.

Oggi -L’impero scricchiola : La funzione di Putin e dei gruppi identitari e no-global.
Un giorno Hegel vide da lontano Napoleone, e , benché lo disprezzate in quanto conquistatore della Germania, lo riconobbe come  mezzo inevitabile affinchè avesse luogo la transizione da un periodo storico all’altro. Stalin, Mussolini, António de Oliveira Salazar, Mao Tze Tung, Francisco Franco, Pol Pot nel loro volersi imporre nel mondo come “spiriti del tempo” hanno avuto una funzione drastica nel far virarre brutalmente il percorso politico dei loro domigni. Questo uomini, prodromi all’apocalisse o genuini sognatori che davvero volevano l bene dei loro compatrioti, si impegnarono affinchè la capitale del loro regno potesse diventare il “ Caput Mundi”. Allo stesso modo la democrazia parlamentare centralista odierna, ben diversa dalla democrazia diretta confederata su micro-territori, vuole assurge a nuovo regime totalitario. In nome del liberismo economico l’Occidente bicefalo, tra Whashington e Bruxelles  sta facendo coagulare assieme tutti i popoli del suo territorio, unendoli attraverso la stessa moneta, la stessa istruzione, le stesse mode e lo stesso pensiero. Ad opporsi a questo sistema nel 2001 è insorto il movimento no-global, tendenzialmente costituito da fasce di giovane rivoltosi di sinistra. Il paradosso però è evidente: Non ci si può dire no-global per le merci e le industrie ma allo stesso momento tollerare le migrazioni di massa, figlie del capitalismo e dell’internazionalismo economico.  L’utopia senza confini marxiana, l'internazionale operaia e il socialismo che,  a guisa d’un tiranno, vorrebbe unire tutto il mondo senza frontiere incarnano alla perfezione il compimento della globalizzazione e dell’apoteosi della Techné. Ergo, un gruppo di sinistra come tsipras che si dice " no-global" è molto simpatico, ma incoerente, essendo il comunismo ed il socialismo di Comenius fondati proprio su questo presupposto.

La manifestazione della Lega del 28 febbraio 2015-  I moti anti-coagulanti
Anarchici, Génération Identitaire, Pegida, Casapound, Bloc Identitaire e Lega si sono uniti in piazza per manifestare contro all’impero totalitario dell’mostro liberista dell’occidente, oramai degradato a  Giano bifronte che guarda verso la Russia ringhiando e verso la Cina sbavando. Tutti questi movimenti, nati in modo spontaneo da individui oramai stufi di esser degradati ad amalgama informe di operai senza identità, senza sesso, senza nazionalità, senza storia e senza religione, hanno deciso di protestare e di opporsi a questo grande impero Europeo ed Americano. Nel cuore di coloro che occupavano la piazza, brandendo i più disparati vessilli, scorreva impetuosamente la Volontà di Potenza, tanto cara a Nietzsche ma disprezza da Schopenhauer. A chi manifestava in piazza non importava più nulla né delle bandiere né delle fazioni politiche: L’unico desiderio che univa i manifestanti era quello di sciogliere, una volta per tutti, quei grumi di sangue che stanno portando l’occidente liberista al morir d’infarto.

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