lunedì 19 gennaio 2015

American Sniper


Pecore, lupi e cani pastore: La storia di khris Kyle.
“ Je suis charlie”é la nauseante frase ripetuta in loop da coloro che, fino alla settimana scorsa, non s’erano ancora accorti della minaccia del terrorismo islamico. Per ironia della sorte una delle principali scene del film “ American Sniper” ritrae l’attore Bradley Cooper che spara ai nemici in khefia indossando un cappellino...su cui è scritto , in lettere corsive, il bisillabo “Charlie”.
Grazie a quest’autoproiezione inconscia tutte le pecore je-suis-charlie sono pronte ad immedisimarsi nel cane pastore Khris Kyle e a premere con lui 160 volte il grilletto del  fucile Lapua Magnum 338 per uccidere i lupi terroristi.
Per capire bene la questione delle pecore, dei cani pastore e dei lupi accennata all’inizio del film dal padre del protagonista, durante una cena di famiglia, è necessario legger il libro “ On Combat” di Dave Grossman. Questo testo, editto in Italia da Edizioni libreria Militare, spiega la psicologia e la fisiologia dei combattenti e dei soldati, e  le sottili differenze che vi sono tra loro...ed i semplici criminali di guerra.
Secondo questo libro, ripreso da Clint Eastwood, al mondo esistono tre tipi di persone: Quelle quiete, buone e tranquille come la moglie di khris kyle che guarda alla guerra con disprezzo, paura ed un senso di incomprensione. Poi vi sono quelli armati di zanne ed artigli che per via della loro naturale costituzione sono portati a combattere, sbranare ed uccidere.  Questi individui, dotati di forza e frenesia bellica, possono scegliere se adoperare le loro armi per ferire o per proteggere il gregge. Chi, avvalendosi dei sentimenti nobili, usa le proprie zanne per difendere i cittadini è un cane pastore, e chi le usa per ferirlo è un lupo.
Purtroppo, il gregge, essendo naturalmente portato a disprezzare le zanne e gli artigli tende a disprezzare sia i lupi che i cani pastori che lo proteggono, non riuscendo a discernere gli uni dagli altri. Analogalmente, viviamo in una società in cui tutto ciò che ha zanne ed artigli viene visto come “ lupo”. Invece, grazie al bellissimo film di Clint Eastwood, anche chi disprezza a priori armi e soldati vedendo la bontà e la gentilezza che si cela dietro al cecchino impara ad apprezzare e ad essere grato verso gli eroi che indossano la divisa.
Il film, tratto dalla vera storia di un cow boy che è sopravvissuto alla famigerata “Hell Weeks” d’addestramento dei Navy Seals, presenta una trama davvero semplice. Per la maggior parte del tempo le inquadrature mostrano immagini di guerra e massacri in terre arabe. A volte si ha l’impressione che la trama venga messa in disparte per dar rilievo a sparatorie, uccisioni e rocambolesche fughe tra i tetti distrutti della medina in fiamme. E, per quanto  possa sembrare  malsano, è proprio questo concentrarsi sull’aspetto più pratico e tecnico della guerra a rendere così appassionante il film. Inoltre, se paragonati alla perversione del“ Macellaio” islamico che sevizia un bambino penetrandogli il cranio con un trapano,  i soldati americani armati di fucile paiono improvvisamente diventare un gruppo di bravi boy-scout pacifici, amichevoli e gentili.
Clint Eastwood ha cosparso la guerra coi glitter del patriottismo, dell’onore, della solidarietà e dell’amicizia. Non l’ha fatto per marketing, bensì per avvicinare “ le pecore pacifiste” al “ Cane pastore”. Il regista, concentrandosi sulle dinamiche psicologiche dei soldati e sulle loro singole azioni nel conflitto ha  trascurato alcuni dettagli presenti nel libro, ma non rilevanti per la comprensione della storia. Ad esempio, nel film, la prima vittima del cecchino è stata un bambino con un’arma russa in mano, mentre in verità, s’è trattato di una donna con una granata cinese. Ma d'altronde, con le attuali vicende geopolitiche, è legittimo che gli Americani cerchino di fare un po’ di propaganda anti-russa.
Inoltre, il film ha mostrato il cecchino come un papà mosso da un profondo senso dell’altruismo, mentre il libro...ci presenta anche un Khris Kyle più animalesco che si picchia ubriaco nelle neve coi suoi amichetti Seals.
Se vi piacciono i film che parlano di cani pastori che difendo il loro gregge consiglio di guardare su youtube il film Stalingrad of Chechnya, che è stato censurato nelle sale cinematografiche occidentali. I Navy Seals Americani attualmente vanno di gran moda, ma non permettiamo che la propaganda atlantista ci faccia scordare le eroiche imprese degli Spetsnaz Russi.

Liliane Tami

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