domenica 14 dicembre 2014

La guerra Semifredda con la Russia: 100 nuovi carroarmati per dispetto

Il ministro della difesa USA è stato licenziato perchè era troppo moderato nei confronti della Russia. Adesso Obama ha preso in mano la situazione ed ha inasprito i conflitti. Ma né la Nato né la Russia hanno interesse a scatenare un vero conflitto mondiale.

Chuck Hagel era il ministro della difesa e stava al capo del Pentagono. Dopo 21 mesi di incarico, il 24 novembre, Obama l’ha licenziato. Nel mese di ottobre Hagel ha annunciato che la Russia rappresenta una minaccia ben più grave dello Stato Islamico, e che bisognava, lentamente, portare nuove truppe USA in Ucraina. Adesso che Chuch Hagel è stato sollevato dal suo incarico, il progetto d’offesa alla Russia ha subito una drastica accelerazione.

Quest’operazione di guerra, chiamata “ Atlantic Resolve”, neanche due settimane dopo alle dimissioni del vecchio ministro ha già mobilizzato – in anticipo- oltre cento mezzi corrazzati. I Carri Armati M1 della fanteria Bradley sono stati trapiantati in Europa orientale, al fine di “mantenere la pace”. Ma, agli inizi del 2015, la cifra dovrà superare i 150. Ben Hodges, comandante delle truppe terrestri degli USA in Europa, non ha motivo di preoccuparsi dei costi inerenti i soldati e le strumentazioni belliche, perchè tutte le spese sono a carico delle singole nazioni europee che aderiscono alla NATO.

La nuova concezione strategica della NATO, adottata nel 2010, prevede un conflitto “semi-freddo” nei confronti della Russia al fine di permettere una continua difesa in caso di ipotetica aggressione esterna. (Peccato che la Russia non abbia alcuna intenzione di attaccare, nonostante le provocazioni che sta subendo)
Di fatto, queste manovre non vogliono essere delle vere e proprie offese, bensì delle semplici esercitazioni ( o provocazioni?) al fine di mantenere alcune aree ristrette di conflitto. Il Trattato Transatlantico del 1949 che ha inaugurato la guerra fredda, grazie alla Nato, è stato riesumato: la presenza di una zona di terra su cui combattere piccole battaglie in nome di una (finta) guerra voluta a tavolino è evidentemente benefica all’economia degli Stati Uniti.


Mercoledì scorso, Valery Gerasimov, capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe, ha affermato che “Allo stato attuale, in Polonia, nel Baltico, nei settori marittimi del Mar Nero e del Mar Baltico sono incrementati i gruppi di terra, aria e mare dell’Alleanza. Sono state intensificate le esercitazioni militari e la formazione delle forze della NATO”.
Non ha che potuto prendere atto delle continue provocazioni mandate dagli Stati Uniti e far spallucce. Rispondere a tono, vorrebbe dire dichiarare guerra. E se i Russi cedessero al gioco degli Americani, l’Europa ne verrebbe massacrata.
Liliane Tami
@LilianeTami
redazione@mattinonline.ch

Nessun commento:

Posta un commento