lunedì 3 novembre 2014

L'ONU è un agenzia terroristica: le critiche di Angelina Jolie

Affidare la pace del mondo alla NATO e all’ONU è come affidare i bambini di un asilo ad un pedofilo perchè “ Lui li ama”. A guisa d’uno stupratore, anche la NATO accudisce e si prende cura di quei paesi indifesi che hanno bisogno d’essere protetti, ma al contempo ne abusa per trarne piacerne. Il maniaco sessuale , in genere, dopo aver raggiunto l’orgasmo si stacca dal corpo del bambino e poi lo lascia in pace. L’ ONU, la NATO e le ONG invece, continuano ad accanirsi sulla preda “perchè vogliono il suo bene”. Non si accontentano di suggere dai paesi in guerra fino all’ultima goccia di denaro imponendovi la propria egemonia politica, bensì, con una perversa tecnica propagandistica, fanno credere…di star facendo il loro bene. Nella psichiatria clinica e forense, tale comportamento è noto come “ sindrome di stoccolma”, ossia quel morboso rapporto che si crea tra vittima e carnefice. L’abusato, grazie ad un lungo lavoro di lavaggio del cervello, credere di aver assoluto bisogno del suo aguzzino per sopravvivere.

Ma di cosa stiamo parlando?
Di strategia bellica di quarta generazione, e certamente non di pace. Come afferma Mark Duffield nella sua bibbia d’ogni appassionato stratega “ Guerre post-moderne”, a conquistare oggigiorno non sono più i militari, bensì i medici che con la scusa del servizio umanitario conficcano la bandiera della loro patria su un dato territorio. Inoltre, aldilà della conquista ipocritamente camuffata come “operazione benefica” c’è tutto il discorso inerente la guerra in senso stretto. In più, sovente, queste truppe umanitarie o delegate alla pace, vantano di un curriculum che farebbe impallidire persino la mafia più efferata. Senza dilungarsi troppo, basti sapere che la NATO è stata accusata di gestire un traffico di droga illegale e di aver speculato sull’anfetamina Captmagon che lei stessa sta vendendo ai ribelli siriani. Angelina Jolie, attivissima nell’ambito umanitario, avendo avuto modo di conoscere questa sporca cospirazione NATO da vicino ha mandato un appello video in cui esorta…a diffidare dall’Organizzazione del trattato Atlantico del Nord.

Qui potete vedere le aspre accuse della filantropa Angelina Jolie nei confronti dell’ONU e della Nato. https://it.tv.yahoo.com/video/angelina-jolie-critica-onu-por-152227173.html 

 Evidentemente, questo video ha suscitato scandalo, e la star è stata accusata di essere una prostituta drogata. Evidentemente, una figura meanstream che mette in dubbio una delle potenze mondiali dominanti mette in profondo imbarazzo.

Gli aiuti umanitari e l’imporre la pace peggiorano il conflitto
Edward N.Luttwak, nel saggio “ Strategia- La logica della guerra e della pace” espone la sua tesi per criticare aspramente gli interventi umanitari e, soprattutto, per demolire le presunte azioni di pace di organismi come l’ONU. Aiutare la fazione più debole o imporre delle tregue, anzichè porre fine al conflitto, vuol dire solamente farla agonizzare ancora più a lungo.
Innanzitutto Luttwak spiega che le guerre, essendo la continuazione della politica con altri mezzi – Citando Clausewitz- non possono terminare fintantoché non si siano raggiunti degli accordi politici. Quindi, qualsiasi tentativo di armistizio imposto da enti esterni a quelli belligeranti non può avere una durata infinita.
La guerra, per avere fine, deve esaurirsi da sola, altrimenti si muterà in un conflitto ad intermittenza. Che sia il freddo dell’inverno o la mano di nazioni esogene al conflitto a far abbassare le armi, poco importa: Appena le fazioni belligeranti ritroveranno un’atmosfera meno rigida, torneranno ad imbracciare il fucile.
Dal 1945, però, di rado è stato permesso a guerre di piccola-medio entità di seguire il loro corso naturale. Per il Consiglio della Sicurezza delle Nazioni Unite è diventato oramai usuale ficcare il naso in conflitti che non lo riguardano, ed anzichè porvi fine non fa’che interromperli e rallentarne il naturale decorso. Gli interventi “ Riappacificatori” dell’ONU,a lungo termine, sono causa di conflitti ancora più sanguinosi. Durante le tregue imposte alle parti in conflitto i combattenti, ben sapendo che la guerra non è finita, ne approfittano per armarsi ulteriormente in attesa del prossimo scontro. Ad esempio, la guerra fra Arabi ed Israeliani del 1948-49 sarebbe finita molto prima, se il consiglio di sicurezza dell’ONU non avesse interferito, permettendo ad ogni tregua alle forze in campo di riorganizzarsi.
E la stessa cosa accadde nel 1991, dopo la disintegrazione della Jugoslavia. L’ONU impose decine di cessate il fuoco tra le parti in gioco, di fatto, condananndole anziché proteggendole. Durante ogni pausa le fazioni ne approfittavano per reclutare, addestrare ed equipaggiare nuove truppe, che appena, trovavano il via-libera, tornavano a scagliarsi l’una addosso all’altra. L’effetto della “ Pace imposta” fu quello di prolungare il conflitto ed ampliare l’impatto del massacro. L’ONU , oggigiorno, ovunque operi non fa che imporre degli armistizi che non tengono conto dell’intero scenario politico. A meno che l’armistizio non sia subito seguito da trattative di pace andate a buon fine, difficilmente la coercizione alla pace o gli aiuti umanitari possono far finire una guerra. Proteggendo il contendente più debole che si rifiuta di accettare le concessioni minime necessarie alla pace, ogni forma di intromissione di un organo – sia esso nazionale, privato o sovranazionale- che vuol far terminare il conflitto o aiutare le vittime non fa’che allungarlo.
Inoltre, la parte più debole, sentendosi protetta dalla NATO, continuerà a rifiutare le clausole per la pace e tenterà persino di attaccare il territorio nemico mediante incursioni e raid di guerriglieri.
La strategia degli interventi dell’ONU è quella di tener buona la parte più forte, per evitare uno scontro con perdite proprie. Il risultato complessivo è quello di impedire l’emergere di uno squilibrio tale tra le forze da farne affossare una una volta per tutte.

Quando L’ONU attacca

Quando però lo scontro par non dar soddisfazioni alle Nazioni Unite, esse non esitano a mutare il loro intervento…da passivo ad attivo. Infatti, come nel caso del 1995, le truppe dell’ONU hanno preso parte al massacro nell’enclave di Srebenica nel 1995. Le forze dell’ONU hanno svolto però un lavoro sporco ed, anche in questo caso, indiretto: Assalendo i villaggi Serbo-Bosniaci, hanno aiutato le loro truppe a scegliere “ Gli uomini” adatti alla campagna militare. Così, tantissimi bambini ed anziani strappati dalle loro caso dai soldati ONU, sono stati mandati a crepare al fronte. Nel 1992, i militari delle Nazioni Unite, armati di tutto punto,perquisirono tutti i voli in partenza da Sarajevo per evitare fughe di civili idonei alla guerra.
I campi profughi: isole d’astio pronte all’attacco.
Se da una parte non è bene imporre una pace esterna a fazioni armate, dall’altra l’organizzare diaspore di profughi di guerra è altrettanto dannoso.
Le attività assitenziali umanitarie sono in ogni loro forma. Il permettere ai profughi di unirsi e scappare dalla guerra per poi insediarsi altrove non fa’che creare delle vere e proprie “isole” vaganti sature di odio verso la fazione nemica. L’UNRWA, un’associazione umanitaria fondata nel 1949, aveva come scopo quello di nutrire, alloggiare e fornire assistenza ai profughi arabi fuggiti dalle zone israeliane verso la striscia di Gaza, la Transgiordania ed il Libano.
Com’è ben visibile tutt’ora, questi gruppi di profughi con tempo si sono consolidati creando una vera e propria etnia che cova in sè l’astio e la voglia di vendetta più tremenda che si possa immaginare. In mezzo secolo di attività, l’UNRWA ha perpetuato una vera e propria nazione senza territorio di rifugiati figli di altri rifugiati, che non desiderano altro che tornare in guerra per vendicare i loro avi. Se agli antichi popoli europei in guerra fosse stato permesso fare i campi profughi, oggi ci ritroveremmo ancora con tribù vaganti di visigoti sconfitti, milioni di Gallo-romani affamati di vendetta erranti, burgundi rancorosi e visigoti apolidi. E, se durante la seconda guerra mondiale ai tedeschi profughi di guerra fosse stato permesso creare vere e proprie “isole protette” in giro per il mondo, oggi ci ritroveremmo con sacche erranti di nazisti che rivendicano i loro diritti ad Obama. Di fatto, è per colpa del fenomeno dei profughi e degli individui che scappano dalla loro terra in guerra se le guerre tra tribù in Africa ed in Medio-Oriente paiono essere eterne.
In più dell’ONU e della NATO, che recentemente hanno avuto la geniale idea di promuovere la pace vendendo le armi americane alle milizie di Kobane, un altro tremendo flagello sono le Organizzazioni Non Governative. Non essendo in mano a nessuna nazione operano a casaccio per tentare di aiutare quei popoli oppressi da guerre o calamità naturali. E di fatto , a lungo termine, fanno solo danni perchè mettono i bastoni tra le ruote a ciò che Hegel definirebbe essere “ Il normale processo dialettico della storia”. La storia, per poter proseguire in modo equilibrato, ha bisogno di popoli che si autodeterminino, nella vincita così come nella sconfitta.
Ad esempio, molte ONG e i volontari ingenui andarono ad interferire sul confine tra il Ruanda e il Congo-Zaire, sperando di assurgere al ruolo di Gesù Cristi Redentori e salvatori da ogni male. Nel 1994 gli Hutu hanno fatto un genocidio di Tutsi, ma poi i Tutsi sono riusciti a riconquistare il Ruanda. Le ONG, armate di buon cuore, sono andate a proteggere i poveri Hutu espatriati ma colpevoli di genocidio, tarsferendoli nei campi profughi. Così, riuniti, nutriti e protetti, hanno potuto rafforzarsi e tornare all’attacco. Se nessun’organizzazione salvifica fosse andata a difenderli, lasciando alla storia fare il suo corso, si sarebbero dispersi in giro e poi e poi, come nel caso dei galli sconfitti o dei burgundi abbattuti, sarebbero semplicemente scomparsi. Invece no. Grazie ai campi profughi sono stati mantenuti in vita ed uniti dalla loro bulimia di vendetta. Così, ancora oggi, il Ruanda è una terra di continuo conflitto.
Se trecento anni fa’ gli indiani d’america fossero stati accolti nei campi profughi qui in europa, oggi sarebbe una tragedia: Ci sarebbero ancora Cherooki o altre tribù di pelle rossa vaganti per il mondo che si sentirebbero una nazione pur non avendo più un territorio. Sarebbero condannati alla diaspora eterna, e quindi, alla guerra eterna contro ai crudeli conquistatori Americani. Ridotti ad un popolo Apolide, come gli ebrei, cercherebbero ancor oggi di far esplodere – giustamente- la Casa Bianca. E la pace sarebbe impossibile.
Le ONG ed ogni sorta di organizzazione umanitaria, ancor prima di infliggere una lenta conquista da parte delle multinazionali farmaceutiche ed alimentari occidentali, rallentano in modo sistematico il raggiungere la pace voluta da entrambi le parti belligeranti. È per questo che, prima di devolvere denaro in beneficenza ai Medici Senza Frontiere, alla Chiesa o a qualsiasi altra organizzazione che fa’capo all’Onu, sarebbe bene pensarci non due, ma venti volte. E così, magari, ci teniamo quei bei soldini per invitare a cena l’anziana vedova del condominio di fronte o per il Tavolino Magico di Fra’Martino .

Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/se-vuoi-pace-non-interferire-guerra-angelina-jolie-critica-lonu-nato/

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