venerdì 14 novembre 2014

Obama vuole internet gratis: A patto che lui possa censurare ciò che vuole

Obama vuole internet gratis per tutti:
 A patto che lui abbia il controllo assoluto di tutta la rete

Robert S.Mueller, il capo dell’FBI, nel 2010 propose di fare una legge in grado di facilitare le intercettazioni di dati informatici a scopi spionistici. A quei tempi, si sollevò un polverone, e nessuno parve prenderlo sul serio. Che l’ente investigativo di polizia federale potesse pretendere che le società prive di un sistema di intercettazioni potessero ricevere una pena pecuniaria fino ai 25mila dollari sembrava impossibile. Invece adesso , oltre che oscurare i siti sgraditi al governo, è anche possibile multarne i proprietari con aspre sanzioni.
Negli scorsi mesi Obama, totalmente svincolato da ogni forma di democrazia diretta, senza presentare alcun documento alla Camera o al Senato, ha emanato una legge che permette al Dipartimento di Sicurezza di chiudere ogni sito o pagina facebook che “ Violi i diritti d’autore”. In questo modo la polizia può chiudere i siti da cui è possibile scaricare musica gratuitamente, ma il campo del “ Copiryght” si estende a tutti gli ambiti della produzione: Quindi, anche i testi ricavati da giornali scomodi, libri pericolosi o discorsi sovversivi potevano essere oscurati.
 L’ipocrisia:
 Lunedì scorso Obama in una conferenza stampa ha annunciato che vuole rendere internet LIBERO,APERTO E GRATUITO. Per far ciò si avvalerà della Federal Communication Commission ( Fcc). Il suo progetto, dal sapore deliziosamente staliniano, vuole che tutti abbiano accesso ad internet in ugual modo perchè “ dare la priorità di usufruire di un servizio a chi paga dovrebbe essere vietato”.

L’accesso gratuito ad internet per la maggior parte dei cittadini si rivelerà vantaggioso. I contenuti del web, sottoposti al setaccio del FCC, ossia la polizia virtuale, saranno drasticamente ridotti a favore del benessere della comunità. Tutto ciò che violerà il copyright e che sarà avverso alle leggi della Costituzione Americana avrà modo di essere censurato al fine di non “infastidire” i cittadini. Detto in altri termini, è stata inaugurata l’eutanasia della libertà d’espressione.
Inoltre, a  risentirne gravemente ,saranno i titoli delle società via cavo e telefoniche, che non potranno più somministrare internet a pagamento a coloro che ne vogliono usufruire.







Andrea Pinketts: maestro del grottesco esilarante

Andrea Pinketts è celebre per essere scrittore, drammaturgo , giornalista e presentatore televisivo, ma la sua più grande passione è...l’avventura.  Nato nel 1961, è uno dei maggior esponenti della letteratura Noir in italia. La sua passione per il macabro – già leggeva Edgard Allan Poe alle elementari sottobanco- l’ha portato anche a compiere pericolosissime indagini, grazie a cui sono stati arrestati camorristi o identificati criminali del calibro dei “bambini di satana” o del mostro di firenze. Questo personaggio stravagante dallo humor arguto,  ottimo oratore, un po’narciso e fedelmente innamorato della Guinnes ha di recente pubblicato, con mondadori, un libro intitolato “ Ho una tresca con la tipa nella vasca” che dev’essere assolutamente letto...da chiunque voglia fare un salto nell’assurdo.

Prima ancora dei tuoi racconti si nota subito il tuo personaggio. Come ti descriveresti?
Io sono un avventuriero della parola, un artista circense. Il circo è tutto ciò che ci circonda( e forse è per quello che si chiama circo) ed io amo giocarci. Sono un’acrobata, un trapezista, un domatore, ma anche un animale feroce che quando vuole sa essere anche tenerissimo.

Quando hai iniziato a fare il domatore di parole?
Queste cose, in realtà nascono con te.  Come i tuoi sogni, i tuoi desideri e le tue capacità primarie lo scrivere, come il dipingere ed il suonare, sono cose che ti porti sempre dietro. C’è chi da ragazzino si diletta a suonare in una boyband, ed io , allo stesso modo , ho iniziato a scrivere i pensierini alle elementari. Ma però  miei pensierini delle elementari erano già meglio dei pensieri di Blaise Pascal.

Prima opera pubblicata?
Io ho iniziato a 17-18 anni facendo il giornalista radiofonico e sulla carta stampata per un giornale che si chiamava onda tivù dove intervistavo vallette. Tra l’intervistare Pippo Baudo o le sue vallette...preferivo di gran lunga...intervistare le signorine.Nel 1884 ho vinto il premio misfets di cattolica, che è stato l’inizio della mia carriera. Avevo 23 anni, ma il racconto lo scrissi due anni prima. Il mio primo libro l’ho scritto a 24 anni ma è uscito che ne avevo 31. Nel frattempo ho vinto un sacco di premi per i racconti e le inchieste giornalistiche. Però questo prima libro, che si chiamavo “ Lazzaro vieni fuori”, e da li è stata una strada di successi e fortune. C’ê gente  che sia convinto che io sia uno scrittore molto prolifico, in realtà molte cose le avevo scritte in quegli anni di limbo, di buio. Non è che stessi li a scrivere e basta come il leopardi: Facevo il pugile, il modello, il copy per un agenzia di pubblicità, il giornalista investigativo, il maestro di kendo.

Il giornalismo è cambiato molto negli ultimi vent’anni secondo te?
Si, molto. Allora ci si sbatteva molto di più, anche fisicamente. Parlo addirittura di trent’anni fa. Uno andava davvero a molestare i caporedattori della cronaca nera per proporre i propri servizi, adesso c’è internet...è stato sicuramente un grande aiuto ma ti toglie quella cosa per cui i poliziotti non sono più piedi piatti. Una volta dovevi camminare davvero per le strade. Dovevi vivere per la strada senza avere la possibilità di collegarti.

E gli intellettuali da poltrona?
Gli intellettuali da poltrona sono sempre esistiti. Il giornalismo invece è indagine, esperienza sul campo, non è neanche la necessità di raccontare la verità, ma la necessità di raccontare una storia per come la vedi e non per come la pensi o come pensi che sia andata.

E per finire...parlami della Tresca con una tipa nella vasca:
è una cornice che contiene un quadro astratto di racconti, al contrario magrittiano, è un assurdo che si propone per raccontare il suo amore per le muse, che come ben sapete sono 9, e moltiplicarle. Voglio far si che il confine tra la farsa e la tragedia, tra l’orrore e l’estasi elegiaca sia labilissimo, se non quasi inesistente.

 Liliane Tami


Grecia in ginocchio: I maestri devono lavorare gratis


La troika, che ha tassato la Grecia fino allo sfinimento, è colpevole d’averla fatta regredire all’età della pietra: I professori inizieranno ad insegnare.. senza ricevere uno stipendio in cambio.

Da mesi è noto il fatto che i privati, ridotti alla povertà più totale dall’euro, si son visti costretti a tornare al baratto. E la situazione non fa’che peggiorare:

Anche il governo, prostrato, ha iniziato ad implorare ai maestri…di insegnare gratuitamente.

Andreas Loverdos, il ministro dell’educazione del governo greco, ha chiesto a 1100 persone di sostituire gratuitamente gli insegnanti pagati. Sperando di trovare più di un miliaio di individui grati ed orgogliosi disposti a lavorare su base volontaria tenta di sopperire ai gravi problemi economici del paese che non può più permettersi di sostenere il peso dell’istruzione pubblica.


Coloro che saranno abbastanza benestanti per lavorare gratuitamente verranno premiati con dei punti “bonus”, che li aiuteranno a trovar lavoro quando l’economia si ristabilizzerà. A parer mio, questi individui sono degli eroi: Sacrificare la propria dignità per la più grande grande delle ricchezze, ossia la Conoscenza, è un gesto meraviglioso. Andrà a finire che alle lezioni di chimica insegneranno ai bambini a costruir ordigni esplosivi da adagiare nei parcheggi sotterranei del Parlamento Europeo di Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo.
Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/grecia-in-ginocchio-governo-chiede-maestri-lavorare-gratis/

giovedì 13 novembre 2014

Americani comprano armi dalla Russia nonostante le sanzioni

La kalashnikov Concern, azienda produttrice del AK-47, il celeberrimo fucile d’assalto, ha annunciato che nonostante le sanzioni alla Russia raddoppierà la produzione di fucili d’assalto.


Per il momento i fucili prodotti sono 150 mila all’anno, ma la fabbrica ha affermato che nel giro di due anni la cifra dovrà raddoppiare.
Aleksandr Soloviev, presidente della repubblica di Udmurtia, dove ha sede l’azienda Kalashnikov, ha detto che la produzione si è incrementata del 39-42 dall’inizio dell’anno.
L’amministratore dell’Azienda, delegato da Kalashnikov in persona prima della morte, avvenuta l’anno scorso, afferma che sono in corso di lavoro di potenziamento dei modelli già in circolazione. In una conferenza stampa ha asserito:
“Abbiamo anche impostare il compito di progettazione e produzione di tali modelli di armi che unisse moderne soluzioni tecnologiche e di design – come, ad esempio, ergonomia avanzata, design modularità, l’uso di rivestimenti resistenti all’usura, che resistere alle influenze, compreso il calore, costante l’attrito e l’umidità “.
A causa delle sanzioni e del conflitto con l’Ucraina il commercio di armi prodotte in Russia sarebbe potuto essere maggiore, ma l’embargo l’ha in parte soffocato.
Nel mese di luglio, Washington oltre che la kalashnikov ha sanzionato diverse società Russe, tra cui l’azienda produttrice di sistemi di difesa aerea “Almaz-Antey. Esse di conseguenza non possono avere scambi a medio e lungo termine con le imprese americane, ma nonostante ciò i prodotti bellici Russi continuano ad avere un successo strepitoso oltre oceano.
Nonostante le discordie tra le due superpotenze le forze dell’ordine USA continuano a comprare armi fabbricate dagli “Avversari” Russi…che ne incrementano la produzione in vista di un futuro saturo di conflitti.

Liliane Tami




http://www.mattinonline.ch/gli-usa-sanzionano-russia-poi-comprano-armi/

Critica ad Alain de Benoist: Paganesimo e Chiesa...sono compatibili?

A detta di Alain de Benoist, in un intervista  rilasciata nel 1997 per la rivista Èlements, tradotta  da Giovanni Sessa ( Edizioni settimo sigillo,Roma ), Cristianesimo e Paganesimo sono inconciliabili.
Tale tesi è argomentata splendidamente nel saggio “ Come si può essere pagani”, apparso in forma embrionale nel 1980 col titolo di “ La religione d’europa”. Alain de Benoist così  accese un dibattito plurisemantico, in quanto la questione sollevata dall’ipotetico ritorno al paganesimo tocca le branche di studi più disparate, dalla sociologia, all’antropologia, alla filosofia morale fino persino alla psicologia.
Di grande antidoto al nichilismo quest’opera –manifesto di una gioventù desiderosa di riscoprire il Sacro-mette sotto al tappeto i teschi vuoti creati da Èmile Cioran, e dal sangue dei preti versato da Nietzsche trae il nutrimento per far sbocciare i suoi fiori.
Più precisamente, come afferma De Benoist stesso, quest’opera non fa sbocciare proprio nulla: “Il paganesimo, a dire il vero, non è mai morto.” Infatti, con uno stile impeccabile, mette in luce i vari sospiri pagani che hanno allietato l’oscura epoca del cristianesimo. Poeti, artisti e filosofi dal II d.c. non hanno mai cessato di elogiare il vero spirito panteista dell’Europa, che la dottrina giudeo-cristiana, imposta con la spada, ha tentato invano d’estirpare. Là dove la pietra del cristianesimo è stata fatta amare con forza, però, un paganesimo ontologico non ha mai cessato di sussistere negli individui. A prova di ciò vi è il culto dei santi che, pur avvalendosi di effigi cristiane, pare piuttosto un pantéon di divinità pagane. Là dove l’uomo, abortito delle sue radici spirituali è rimasto orfano di Odino e di Freia, non può che, inconsciamente, riconoscerne gli archetipi all’interno del presepe e della trinità. Già Feuerbach s’era accorto di come la religione cristiana, rigurgito della morbosa dottrina Giudeo Cristiana, fosse stata concepita a tavolino allo scopo di soddisfare i bisogni del popolino.
E, fino all’avvento di Nietzsche, il Cristianesimo riuscì a colmare le domande delle genti.  In concomitanza all’uccisore di Dio  ci fu un potenziamento dei mezzi di comunicazione e la scolarizzazione divenne obbligatoria. Le cause di un progressivo allontanamento delle masse dalla Santa Chiesa Cristiana Cattolica ed Apostolica vanno ricercate non solo nella filosofia, bensì anche nei fattori storico-sociali.
De Benoist analizza  infatti il paganesimo in tutti i suoi aspetti: Siano essi politici, sociologici, psicologici o filosofici. A detta sua, dato che l’uomo contemporaneo ha una tendenza naturale al pluralismo e al radicamento, qualsiasi altra dottrina estraniante che priva l’individuo delle sue radici culturali più ataviche e che non gli offre una gamma di identità con cui confrontarsi è destinata a restare incompleta.
Inoltre, al di là del pluralismo delle idee ed al vivace proliferare di individualità spiccate che non collimano con l’idea monoteista di un Dio unico totalitarista, il paganesimo possiede anche un’altra differenza fondamentale dal cristianesimo: Il senso di Vita presente nella Natura.
Il tetragramma sacro, JYHW , inventato dai giudei per designare Dio, è volutamente impronunciabile proprio perchè vuol ribadire l’esistenza di un abisso incolmabile che separa il mondo materiale da quello divino. Il Signore dei Cristiani è nell’alto dei cieli, ed, eccetto nel caso del miracolo o della provvidenza, il suo interferire con il mondo materiale è minimo. Un Dio trascendente, ossia staccato, è una condanna a priori d’ababndono. Questo Dio distante, che ha creato un mondo dal nulla e che non ha nulla a che fare con esso, non soddisfa i canoni europei di bisogno spirituale. Nella visione pagana , invece, il mondo è eterno ed il Dio è immanente. Perciò, Dio è ovunque. È in chiunque. È chiunque , ed in tutto vi aleggia questo frizzante spirito divino. Con un linguaggio chiaro, efficiente e sempre gradevole de Benoist  snocciola ed argomenta tutte le differenze vigenti tra cristianesimo e paganesimo, giungendo alla conclusione che quest’ultimo è decisamente …più adatto alla civiltà europea che noi siamo.
Ma è qui che insorge la mia critica:
L’umanità biblica è gretta, peccatrice e limitata, i suoi tentativi di giungere alla conoscenza del Bene e del Male sono severamente puniti: Adamo ed Eva, infatti, con la loro fame di sapienza si son ridotti a peccator di superbia . Eppure, , è secondo me il Cristianesimo la risposta ai mali del mondo al giorno d’oggi. Il paganesimo , offre una pluralità di mondi e di confronti, e , soprattutto, che invita gli uomini a farsi come gli Dei. Così  ne esalta la grandezza e la potenza, dando poi luogo al fenomeno del titanismo, dell’Oltreuomo, tanto acclamato dai Romantici e dagli Stürmer. Ciò è la benzina che permette poi di far divampare la fiammella della conoscenza spirituale che sta in ognuno di noi.
Eppure, in un contesto politico come il nostro, la nobile volontà di ricerca –e  di potenza- offerta dal neopaganesimo è soffocata dal suo non essere rappresentata da alcuna istituzione. Alain de Benoist esalta il paganesimo in tutti i suoi aspetti, e critica pesantemente la chiesa cristiana cattolica nelle sue dottrine, scordando però che essa, di Dio, ne è solo il simulacro. Invece no: le due fedi devono convivere. Una come dottrina, l’altra come spiritualità.
A parer mio la Chiesa cattolica, moralizzatrice ed opprimente, andrebbe sostenuta in quanto è l’unico ente politico in grado di offrire quelle risposte esistenziali minime a coloro che cercano delle risposte, e che, a causa di limiti di tipo culturali, intellettuali, sociali o quant’altro, non possono approfondire altri temi filosofici.
L’uomo , a prescindere dal suo statuto sociale, è affamato di infinito. Alain de Benoist rispolvera e mette in luce un interno universo da contemplare, ma lo fa a scapito dell’istituzione vaticana.
L’anticlericalismo , per quanto possa essere logico e razionale, è in realtà una lotta che va ad opprimere non lo IOR o le lobby di sua eminenza, bensì gli innocenti già oppressi dall’istituzione stessa. Le vittime dell’anticlericalismo sono gli innocenti cittadini che, vedendosi costretti a sottostare a condizioni economiche sempre più dure, vedendosi privare di una società forte in grado di dare valori e principi in cui credere, sono costretti ad aggrapparsi alla salma di cristo messa sul mercato dalla Chiesa.
Alain de Benoist nelle sue pagine lascia intuire che la fede cristiana-cattolica e l’istituzione clericale coincidano. Ciò è un’idea totalmente fallace. Andrea Emo, schivo filosofo del secolo scorso, propone una nuova forma di pagnesimo-cristiano, ma per far ciò propone di avvicinarsi al protestantesimo. Ma, allo stesso modo, non tiene in considerazione un elemento basilare: ossia che la Chiesa , sia Nazione che impresa multinazionale, come istituzione non potrà mai crollare.
Questa grande multinazionale  che è la Chiesa si avvale della fede come mezzo pubblicitario, perciò esiste a prescindere dal credo delle persone. Potrà anche venire il giorno in cui più nessuno andrà a messa ed in cui più nessun bambino subirà il battesimo senza averlo chiesto, ma ciò non è una ragion sufficiente per permettere ad una banca potentissima di chiudere i battenti.
L’industria clericale è una realtà che non ha nulla a che vedere con il microcosmo presente negli individui che compongono le masse. Anzi! Prendersela con la bibbia e i vangeli è un attacco diretto verso a queste masse d’oppressi, che hanno bisogno del decalogo e della dottrina giudeocristiana per dare un senso alla propria vita e per avere una morale sovralegislativa. L’uomo medio, se fosse privato della chiesa, anzichè trovare il paganesimo troverebbe solo il vuoto. Che andrà a riempire con i vizi, la tristezza, l’apatia e i capricci dell’iperconsumismo. Cosa che in effetti sta accadendo.
Quando in Russia venne eseguita la cristianizzazione forzata delle genti, nacque il termine “DVOEVERIE”, che deriva dal paleoslavo e significa letteralmente “ Doppia fede”.
Le persone, dopo aver preso la consapevolezza della necessità dell’imporsi delle fede Cristiana Ortodossa, anzichè combatterla iniziarono a seguirne i costumi e la ritualità, riconoscendo in ciò una sorta di collante sociale in grado di unire tutti quanti, da Bisanzio alla Siberia. Ma, questo assumere una politica cristiana venne fatto senza che la loro fede panteista ne venisse intaccata. Infatti, a coté dell’istituzione ortodossa, gli antichi culti continuarono a venir esercitati, ed ebbero persino un rifiorire. Esattamente come avveniva in Russia nei secoli scorsi, è fondamentale discernere l’ambito strettamente sociale ed economico della chiesa da quello che invece sono le credenze spirituali che giuovano all’animo ed alle tradizioni.
È per questo che, in contrapposizione a De Benoist che afferma che tra paganesimo e cristianesimo ci sia un aut-aut, io dico invece che ci possa essere una sovrapposizione dei due sistemi, in quanto non comprendenti lo stesso ambito. La chiesa è forma esteriore, è argine ed azione nel mondo. La fede alternativa ed immanente, che si rifà alle nostre radici celtiche, è invece lume interiore che non ha nulla a che vedere né con banche, né con governi né con giornali.
Quindi, è perfettamente giusto e doveroso  avvalersi degli insegnamenti del decalogo e della Bibbia per mantenere un ordine sociale che sta sgretolandosi sempre più. Le idee più assurde, come quella dei matrimoni contro natura,  trovano nella Chiesa un fortissimo contestatore, seppur le sue tesi non abbiano fondamento nel mondo della ragione. Le basi morali e dogmatiche cristiane devono essere ben salde in ogni individuo per garantire che i buoni costumi occidentali siano rispettati. Purtroppo, il buon costume sta  venendo via via smarrendosi sempre di più.  La chiesa, come corpo governativo, ente moralizzatore, apparato di dominio va rispettata e sostenuta, perchè è l’unico potere ancora forte in grado di normare  le azioni della gente, che nauseata dal post-moderno non fa che vomitare demenzialità sempre più grandi.  È saggio, ed altruistico, non porsi in modo aggressivo contro all’unico ente moralizzante che abbiamo. L’anticlericalismo non nuoce alla banca vaticana, ma soltanto alle nuove generazioni sempre più rincitrullite e prive di disciplina. È per questo che io esorto a rispettare la chiesa, e ad aderirvi. Ma questo Cristianesimo. consapevole dei suoi limiti, dev’essere porta d’apertura verso ad una spiritualità personale più ampia, che non s’arrocca solamente sui testi d’origine giudaica.
Pur aderendo formalmente all’istituzione normativa emanata dal Vaticano, bisogna preservare un interesse storico, culturale e religioso per la tradizione pagana, al fine di non dimenticare la propria origine . L’umanità in parte è  alienata proprio perchè ha smarrito il contatto con  l’Urmensch che è in lei, e che solo il ritorno alle antiche fedi pagane può far risorgere.
 Liliane Tami

mercoledì 12 novembre 2014

Quando il vicino di casa è un terrorista


Le cellule terroristiche, grazie all’avvento di internet negli ultimi decenni, sono andate disgregandosi in atomi che sfuggono ai controlli della polizia. La facilità con cui è possibile reperire materiale di formazione per veri e propri “ Guerriglieri di strada” permette a chiunque di diventare, da un momento all’altro, un pericolosissimo pluriomicida. Imparando a fabbricare armi e bombe nel proprio garage, riuscendo, grazie al deep web, a scovare mercati di armi paralleli e tramite i siti pro-jihad fomentare il proprio bisogno di sangue, i reietti e gli insoddisfatti del mondo occidentale possono facilmente diventare mine vaganti dell’islam in procinto d’esplodere. Questi pericolosissimi individualisti, che usano la Jihad come pretesto per incalanare la loro violenza ed il bisogno di “sacralizzare” la propria morte facendosi martiri kamikaze, sfuggono al costante monitoraggio costante delle forze dell’ordine.
Un islamico estremista cresciuto in Siria , appena mette piede in Europa viene riconosciuto. Se invece è cresciuto tra le pinete canadesi ed il suo unico rapporto concreto con la cultura islamica l’ha avuto mangiando il kebab, avrà invece maggior facilità nel deporre bombe in una stazione senza farsi riconoscere. Per questo, è bene che se ne vadano in medio-oriente a combattere, dove stanno tutti assieme e sono più facilmente controllabili e gestibili. ( ed eventualmente, ammesso che Obama voglia, annientarli per davvero con una bella bomba).
Quattro giorni fa la Germania ha annunciato il progetto di blocco dei passaporti degli estremisti islamici. Gli estremisti tedeschi, trovandosi senza documenti validi, non possono prendere il volo per andare a combattere in medio-oriente per il Califfato. L’idea di arginare sul nascere i nuovi arruolati per questa guerra è certamente buona, ma insorge il dubbio: chi non potrà andare a sfogare la propria vocazione al martirio in trincea, fucilando innocenti donne curde o sgozzando bimbi cristiani nel deserto, non rischierà forse di saziare la propria bulimia bellica in patria?
Per quanto possa sembrare fuori dai nostri schemi di pensiero, il morire in guerra, il perire per una causa ritenuta buona è per i fanatici la gloria più bella che si possa mai desiderare. Come i Kamikaze ( letteralmente “Vento sacro”) chi è pronto ad immolarsi per il suo nobile ideale islamico, con o senza passaporto, porterà al termine ciò che avverte essere la sua missione di guerra affidatagli da Dio. Il proibire agli estremisti di raggiungere gli altri combattenti e costringerli a restare in europa è un gesto totalmente insensato che porterà inevitabilmente alla nascita di atti terroristici individualisti. Invece, sarebbe logico non permettere loro di tornare in europa una volta andati giù.
Purtroppo, trattandosi di una guerra tra civiltà, culture e religioni, la “Guerra santa islamica” non è arginabile tenendo controvoglia gli auto-proclamatosi “soldati di Allah” lontani dal fronte di guerra. Chi ha la vocazione al martirio ed alla guerra- inteso come gesto sacro-porterà avanti la sua battaglia a prescindere dal territorio su cui si trova. Se la Merkel davvero bloccherà i passaporti a chi vuol andare in battaglia, non farà che accelerare il conto alla rovescia per il primo sgozzamento di un cristiano nelle piazze occidentali.

http://www.mattinonline.ch/contro-pericolo-degli-islamici-passaporto-europeo/

Il voto di Donbass: l'EU non lo riconosce



I cittadini della regione del Donbass, che apparteneva allo stato-farsa denominato Ucraina, stanchi della guerra hanno votato per l’indipendenza.


unione europea
Così, il 2 novembre, la maggioranza ha potuto confermare la sua volontà di tornare ad appartenere alla Russia e di sottostare alla Federazione governata dal leader Putin.Evidentemente l’Unione Europea ed i neonazisti patrioti non sono contenti. Secondo agli esperti, la volontà del popolo creerà un’ulteriore deterioramento dei rapporti tra il blocco USA-EU e quello Eurosiatico.
Le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk ora, stando a quanto sono gli esiti delle votazioni, dovrebbero essere governate da Aleksandr Zakharchenko e Igor Plotnitskij.
Purtroppo, questi giorni di tregua che hanno visto tantissimi cittadini mossi dal sogno della Libertà andare alle urne sono stati usati dai violenti europeisti di Kiev per riarmarsi, riordinare le truppe e tornare a massacrare “ I traditori della patria” che vogliono l’autonomia della loro regione.
I vertici dell’Unione Europea considerano le elezioni nella Repubblica Popolare di Donetsk (DNR) e nella Repubblica Popolare di Lugansk (LNR) come un grave affronto all’ONU. Questa triste situazione potrebbe diventare a ciò a cui ha condotto la massacrante guerra che avvenne nel 1991 in Transnistria: ancora oggi, non è riconosciuta dai paesi dell’ONU.
Evidentemente l’oligarchia di Bruxelles non è contenta, ma non vuole nemmeno dichiararsi apertamente avversa alla volontà del popolo e tanto meno vuole dichiarare ufficialmente guerra alla Russia.
Attualmente la gente continua a manifestare il proprio malcontento per strada tramite atti di guerriglia, ma politicamente s’è scelto di instaurare un momentaneo “ Silenzio comune”. L’Europa sta riflettendo e, forse, sta facendosi un esame di coscienza.


Liliane

Lussemburgo, Juncker, corruzione e soldi nascosti

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È in corso un’inchiesta, soprannominata Luxleaks, che sta mettendo in imbarazzo Juncker. Il neopresidente della commissione UE, un po’ per la vergogna ed un po’ perchè ha bisogno di tempo per consultare il suo cerchio magico, colto con le mani nel sacco, ora si nasconde. Il suo portavoce, Margaritis Schinas, ha infatti annunciato che domani non starà bene e che quindi non potrà partecipare ad una serie di conferenze stampa. Gli incontri internazionali, a cui ha declinato l’invito , verteranno sui temi europei fondamentali e sono stati promossi dal settimanale francese L’Observateur al fine di avvicinare la gente alle manovre del Governo Centrale Europeo.
La vergogna:
Lo scandalo che Juncker sta cercando di nascondere è quello inerente le 340 grandi multinazionali, che , col suo contributo, sono riuscite a gestire dei conti segreti a Lussemburgo per evadere le tasse. Implicati in questa colossale onta vi sono tutti i Big della finanza: FedEx, Deutsche Bank, Finmeccanica, Intesa SanPaolo, Unicredit, Ubi banca e Ikea. Jean Claude Juncker, ex ministro delle Finanze, sapeva benissimo che per oltre vent’anni questi colossi sono andati a nascondere i loro miliardi a Lussemburgo con degli accordi siglati in segreto. Ora dovrebbe rispondere a quanto le indagini stanno portando a galla. Anzichè fingersi malato farebbe bene ad appoggiare la testa sulla gogna di sua spontanea volontà.
Liliane Tamihttp://www.mattinonline.ch/lue-attacca-svizzera-quando-si-parla-lussemburgo/

venerdì 7 novembre 2014

Adam Kadmon il nuovo Papa per gli anticlericali

Elogio ad  Adam kadmon : funge da surrogato alla Chiesa Cristiana Cattolica . 

L'industria che ci sta dietro é la stessa che sta dietro al vaticano.
Con lui il cristianesimo verrà ampliato col dolce new age meanstream per saziare quei cuori affamati di infinito ma oramai orfani della chiesa. Kadmon parla d'amore e pace, ma non nomina più cristo per star a passo con le mode. Inoltre, a differenza della chiesa che ingrassa in silenzio le multinazionali farmaceutiche, alimentari e belliche, il personaggio  televisivo (il cui nome significa " Urmensch, uomo originario) non ne fa segreto. Su facebook si dichiara apertamente simpatizzante del mc donald.

Oramai la chiesa vacilla sempre più e che anche Francesco sta cascando dal trono: l'Impero del Denaro ha bisogno di un nuovo sovrano spirituale . Se la veste del papa non è più alla moda, gli si fa indossare un bel paio di pettorali sexy ed una maschera ridicola  e rieccolo in testa alle masse . Le dolci bacche anestetizzanti son diverse, ma le radici son le stesse, sature di denaro, di sempre.

Abbuffiamocene, Abbuffiamocene !!

lunedì 3 novembre 2014

L'ONU è un agenzia terroristica: le critiche di Angelina Jolie

Affidare la pace del mondo alla NATO e all’ONU è come affidare i bambini di un asilo ad un pedofilo perchè “ Lui li ama”. A guisa d’uno stupratore, anche la NATO accudisce e si prende cura di quei paesi indifesi che hanno bisogno d’essere protetti, ma al contempo ne abusa per trarne piacerne. Il maniaco sessuale , in genere, dopo aver raggiunto l’orgasmo si stacca dal corpo del bambino e poi lo lascia in pace. L’ ONU, la NATO e le ONG invece, continuano ad accanirsi sulla preda “perchè vogliono il suo bene”. Non si accontentano di suggere dai paesi in guerra fino all’ultima goccia di denaro imponendovi la propria egemonia politica, bensì, con una perversa tecnica propagandistica, fanno credere…di star facendo il loro bene. Nella psichiatria clinica e forense, tale comportamento è noto come “ sindrome di stoccolma”, ossia quel morboso rapporto che si crea tra vittima e carnefice. L’abusato, grazie ad un lungo lavoro di lavaggio del cervello, credere di aver assoluto bisogno del suo aguzzino per sopravvivere.

Ma di cosa stiamo parlando?
Di strategia bellica di quarta generazione, e certamente non di pace. Come afferma Mark Duffield nella sua bibbia d’ogni appassionato stratega “ Guerre post-moderne”, a conquistare oggigiorno non sono più i militari, bensì i medici che con la scusa del servizio umanitario conficcano la bandiera della loro patria su un dato territorio. Inoltre, aldilà della conquista ipocritamente camuffata come “operazione benefica” c’è tutto il discorso inerente la guerra in senso stretto. In più, sovente, queste truppe umanitarie o delegate alla pace, vantano di un curriculum che farebbe impallidire persino la mafia più efferata. Senza dilungarsi troppo, basti sapere che la NATO è stata accusata di gestire un traffico di droga illegale e di aver speculato sull’anfetamina Captmagon che lei stessa sta vendendo ai ribelli siriani. Angelina Jolie, attivissima nell’ambito umanitario, avendo avuto modo di conoscere questa sporca cospirazione NATO da vicino ha mandato un appello video in cui esorta…a diffidare dall’Organizzazione del trattato Atlantico del Nord.

Qui potete vedere le aspre accuse della filantropa Angelina Jolie nei confronti dell’ONU e della Nato. https://it.tv.yahoo.com/video/angelina-jolie-critica-onu-por-152227173.html 

 Evidentemente, questo video ha suscitato scandalo, e la star è stata accusata di essere una prostituta drogata. Evidentemente, una figura meanstream che mette in dubbio una delle potenze mondiali dominanti mette in profondo imbarazzo.

Gli aiuti umanitari e l’imporre la pace peggiorano il conflitto
Edward N.Luttwak, nel saggio “ Strategia- La logica della guerra e della pace” espone la sua tesi per criticare aspramente gli interventi umanitari e, soprattutto, per demolire le presunte azioni di pace di organismi come l’ONU. Aiutare la fazione più debole o imporre delle tregue, anzichè porre fine al conflitto, vuol dire solamente farla agonizzare ancora più a lungo.
Innanzitutto Luttwak spiega che le guerre, essendo la continuazione della politica con altri mezzi – Citando Clausewitz- non possono terminare fintantoché non si siano raggiunti degli accordi politici. Quindi, qualsiasi tentativo di armistizio imposto da enti esterni a quelli belligeranti non può avere una durata infinita.
La guerra, per avere fine, deve esaurirsi da sola, altrimenti si muterà in un conflitto ad intermittenza. Che sia il freddo dell’inverno o la mano di nazioni esogene al conflitto a far abbassare le armi, poco importa: Appena le fazioni belligeranti ritroveranno un’atmosfera meno rigida, torneranno ad imbracciare il fucile.
Dal 1945, però, di rado è stato permesso a guerre di piccola-medio entità di seguire il loro corso naturale. Per il Consiglio della Sicurezza delle Nazioni Unite è diventato oramai usuale ficcare il naso in conflitti che non lo riguardano, ed anzichè porvi fine non fa’che interromperli e rallentarne il naturale decorso. Gli interventi “ Riappacificatori” dell’ONU,a lungo termine, sono causa di conflitti ancora più sanguinosi. Durante le tregue imposte alle parti in conflitto i combattenti, ben sapendo che la guerra non è finita, ne approfittano per armarsi ulteriormente in attesa del prossimo scontro. Ad esempio, la guerra fra Arabi ed Israeliani del 1948-49 sarebbe finita molto prima, se il consiglio di sicurezza dell’ONU non avesse interferito, permettendo ad ogni tregua alle forze in campo di riorganizzarsi.
E la stessa cosa accadde nel 1991, dopo la disintegrazione della Jugoslavia. L’ONU impose decine di cessate il fuoco tra le parti in gioco, di fatto, condananndole anziché proteggendole. Durante ogni pausa le fazioni ne approfittavano per reclutare, addestrare ed equipaggiare nuove truppe, che appena, trovavano il via-libera, tornavano a scagliarsi l’una addosso all’altra. L’effetto della “ Pace imposta” fu quello di prolungare il conflitto ed ampliare l’impatto del massacro. L’ONU , oggigiorno, ovunque operi non fa che imporre degli armistizi che non tengono conto dell’intero scenario politico. A meno che l’armistizio non sia subito seguito da trattative di pace andate a buon fine, difficilmente la coercizione alla pace o gli aiuti umanitari possono far finire una guerra. Proteggendo il contendente più debole che si rifiuta di accettare le concessioni minime necessarie alla pace, ogni forma di intromissione di un organo – sia esso nazionale, privato o sovranazionale- che vuol far terminare il conflitto o aiutare le vittime non fa’che allungarlo.
Inoltre, la parte più debole, sentendosi protetta dalla NATO, continuerà a rifiutare le clausole per la pace e tenterà persino di attaccare il territorio nemico mediante incursioni e raid di guerriglieri.
La strategia degli interventi dell’ONU è quella di tener buona la parte più forte, per evitare uno scontro con perdite proprie. Il risultato complessivo è quello di impedire l’emergere di uno squilibrio tale tra le forze da farne affossare una una volta per tutte.

Quando L’ONU attacca

Quando però lo scontro par non dar soddisfazioni alle Nazioni Unite, esse non esitano a mutare il loro intervento…da passivo ad attivo. Infatti, come nel caso del 1995, le truppe dell’ONU hanno preso parte al massacro nell’enclave di Srebenica nel 1995. Le forze dell’ONU hanno svolto però un lavoro sporco ed, anche in questo caso, indiretto: Assalendo i villaggi Serbo-Bosniaci, hanno aiutato le loro truppe a scegliere “ Gli uomini” adatti alla campagna militare. Così, tantissimi bambini ed anziani strappati dalle loro caso dai soldati ONU, sono stati mandati a crepare al fronte. Nel 1992, i militari delle Nazioni Unite, armati di tutto punto,perquisirono tutti i voli in partenza da Sarajevo per evitare fughe di civili idonei alla guerra.
I campi profughi: isole d’astio pronte all’attacco.
Se da una parte non è bene imporre una pace esterna a fazioni armate, dall’altra l’organizzare diaspore di profughi di guerra è altrettanto dannoso.
Le attività assitenziali umanitarie sono in ogni loro forma. Il permettere ai profughi di unirsi e scappare dalla guerra per poi insediarsi altrove non fa’che creare delle vere e proprie “isole” vaganti sature di odio verso la fazione nemica. L’UNRWA, un’associazione umanitaria fondata nel 1949, aveva come scopo quello di nutrire, alloggiare e fornire assistenza ai profughi arabi fuggiti dalle zone israeliane verso la striscia di Gaza, la Transgiordania ed il Libano.
Com’è ben visibile tutt’ora, questi gruppi di profughi con tempo si sono consolidati creando una vera e propria etnia che cova in sè l’astio e la voglia di vendetta più tremenda che si possa immaginare. In mezzo secolo di attività, l’UNRWA ha perpetuato una vera e propria nazione senza territorio di rifugiati figli di altri rifugiati, che non desiderano altro che tornare in guerra per vendicare i loro avi. Se agli antichi popoli europei in guerra fosse stato permesso fare i campi profughi, oggi ci ritroveremmo ancora con tribù vaganti di visigoti sconfitti, milioni di Gallo-romani affamati di vendetta erranti, burgundi rancorosi e visigoti apolidi. E, se durante la seconda guerra mondiale ai tedeschi profughi di guerra fosse stato permesso creare vere e proprie “isole protette” in giro per il mondo, oggi ci ritroveremmo con sacche erranti di nazisti che rivendicano i loro diritti ad Obama. Di fatto, è per colpa del fenomeno dei profughi e degli individui che scappano dalla loro terra in guerra se le guerre tra tribù in Africa ed in Medio-Oriente paiono essere eterne.
In più dell’ONU e della NATO, che recentemente hanno avuto la geniale idea di promuovere la pace vendendo le armi americane alle milizie di Kobane, un altro tremendo flagello sono le Organizzazioni Non Governative. Non essendo in mano a nessuna nazione operano a casaccio per tentare di aiutare quei popoli oppressi da guerre o calamità naturali. E di fatto , a lungo termine, fanno solo danni perchè mettono i bastoni tra le ruote a ciò che Hegel definirebbe essere “ Il normale processo dialettico della storia”. La storia, per poter proseguire in modo equilibrato, ha bisogno di popoli che si autodeterminino, nella vincita così come nella sconfitta.
Ad esempio, molte ONG e i volontari ingenui andarono ad interferire sul confine tra il Ruanda e il Congo-Zaire, sperando di assurgere al ruolo di Gesù Cristi Redentori e salvatori da ogni male. Nel 1994 gli Hutu hanno fatto un genocidio di Tutsi, ma poi i Tutsi sono riusciti a riconquistare il Ruanda. Le ONG, armate di buon cuore, sono andate a proteggere i poveri Hutu espatriati ma colpevoli di genocidio, tarsferendoli nei campi profughi. Così, riuniti, nutriti e protetti, hanno potuto rafforzarsi e tornare all’attacco. Se nessun’organizzazione salvifica fosse andata a difenderli, lasciando alla storia fare il suo corso, si sarebbero dispersi in giro e poi e poi, come nel caso dei galli sconfitti o dei burgundi abbattuti, sarebbero semplicemente scomparsi. Invece no. Grazie ai campi profughi sono stati mantenuti in vita ed uniti dalla loro bulimia di vendetta. Così, ancora oggi, il Ruanda è una terra di continuo conflitto.
Se trecento anni fa’ gli indiani d’america fossero stati accolti nei campi profughi qui in europa, oggi sarebbe una tragedia: Ci sarebbero ancora Cherooki o altre tribù di pelle rossa vaganti per il mondo che si sentirebbero una nazione pur non avendo più un territorio. Sarebbero condannati alla diaspora eterna, e quindi, alla guerra eterna contro ai crudeli conquistatori Americani. Ridotti ad un popolo Apolide, come gli ebrei, cercherebbero ancor oggi di far esplodere – giustamente- la Casa Bianca. E la pace sarebbe impossibile.
Le ONG ed ogni sorta di organizzazione umanitaria, ancor prima di infliggere una lenta conquista da parte delle multinazionali farmaceutiche ed alimentari occidentali, rallentano in modo sistematico il raggiungere la pace voluta da entrambi le parti belligeranti. È per questo che, prima di devolvere denaro in beneficenza ai Medici Senza Frontiere, alla Chiesa o a qualsiasi altra organizzazione che fa’capo all’Onu, sarebbe bene pensarci non due, ma venti volte. E così, magari, ci teniamo quei bei soldini per invitare a cena l’anziana vedova del condominio di fronte o per il Tavolino Magico di Fra’Martino .

Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/se-vuoi-pace-non-interferire-guerra-angelina-jolie-critica-lonu-nato/

Ebola e sovrappopolazione, la battuta del ricercatore che ha agghiacciato il mondo…

“Se ci fossero troppi esseri umani sulla terra, voi cosa fareste?”

“Beh, semplice, inventerei una sostanza in grado di sterminarli!”

Questa simpatica battuta, se non fosse stata detta dall’incaricato dal pentagono a creare un vaccino contro l’ebola, avrebbe anche potuto far ridere. Il Dottor Charles Arntezen, esperto di OGM, produttore dei vaccini contro l’ebola per conto del DARPA, ha fatto questo simpatico “Jokes” durante una conferenza proprio la scorsa settimana. Il tema trattato durante il vertice medico era quello della sovrapopolazione e di un’ipotetica pandemia di ebola, quindi, una battuta del genere, oltre che inopportuna è anche … da premio Nobel per lo squallore.
Inoltre, aldilà degli scherzi, questo medico vanta di un curriculum che farebbe impallidire qualsiasi teorico dell’estinzione umana: A lui, infatti, va il merito d’aver inventato delle banane…contenenti anticorpi che uccidono gli spermatozoi umani. Un tale Humor nero, ad halloween, è solo degno d’elogio.

Qui il video agghiacciante : https://www.youtube.com/watch?v=8fBnXD2uOa0

Liliane Tami
http://www.mattinonline.ch/ebola-sovrappopolazione-battuta-ricercatore-agghiacciato-mondo/

domenica 2 novembre 2014

Poesia contro la violenza

La voce delle donne dimenticate nelle poesie di Barbarah Guglielmana

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Per quanto i versi di Barbarah Guglielmana possano essere brevi, taglienti ed aguzzi le sue poesie trasudano amore e dolcezza. Perchè si sa: la vita del medico è faticosa, fatta di sangue e sudore, ma il perno centrale di questa vocazione è l’Amore, l’altruismo più puro che permette all’uomo di farsi carico dei pesi e delle malattie altrui. Barbarah Guglielmana, nella vita come in poesia, è una convinta combattente per salvare i diritti di chi “ ha mani screpolate e tremanti, magre e nascoste”.
La sua raccolta di testi intitolata “ Appena alzata mi sono messa a tagliare le stelle come voi tutte”, stampata dalla C.S.A.M Onlus, è sbocciata proprio per dar voce a quelle migliaia di donne, che purtroppo, sono vittime di violenza domestica. “ Quanto dura che baciandomi mi ami?” si chiede in una delle sue poesie, proprio come , aimè, si chiedono tutte quelle fresche innamorate prima di cadere nel triste e silenzioso diallele della violenza domestica. Di forte stampo contemplativo le sue poesie, invitando il lettore a guardare i dettagli più umili, costringono a riflettere su tematiche sociali di peso non indifferente. Cosa voglion dire cinque sedie di colore diverso ad un tavolo…di una casa abbandonata? Quali sono le gioie dei sensi di una ragazza di 22 anni, che si ritrova costretta a mangiare dal piatto insipido d’un ospedale?
Con materna gentilezza, profonda sensibilità e molta tenerezza- a volte spezzata da immagini rudi – Barbarah esorta il lettore ad abbandonare , per un attimo, il solipsismo. C’è un mondo di gente attorno a noi, e, il suo messaggio di solidarietà, che invita all’altruismo, al reciproco sostegno, vuole accompagnare il lettore ad evolvere una propria coscienza collettiva. Non siamo soli, quindi, prendiamoci per mano. Perchè, quando si è “ nude in un cappotto sintetico imbottito, minuscole in un mondo pieno di mostri” solo l’amore e la solidarietà possono salvare.
Bravissima poetessa, grande sognatrice. E, soprattutto, donna con un gran cuore. Brava!
Liliane Tami 
http://www.mattinonline.ch/voce-delle-donne-dimenticate-nelle-poesie-barbara-guglielmana/

Liliane Tami citata da Buttafuoco in " Il Foglio"

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Nonostante da grande io voglia diventare agente segreto o cecchino mercenario, certe soddisfazioni in ambito giornalistico rallegrano davvero la giornata. Prima di finire la mia vita in un qualche Gulag, ringrazio anche gli amici del Talebano, e soprattutto, Buttafuoco - una delle più illustri penne della penisola- per avermi citata in una articolo! 



"Consiglio vivamente la lettura de “Il Talebano”. E’ una testata on line, di chiara ispirazione salviniana, dove ogni pezzo è una sorpresa. Ecco l’intemerata contro “la Gioventù” a firma di Liliane Tami. In questo articolo, viste la facce di Matteo Renzi e di Mariele Boschi, rispettivamente Re e Fatina dello Zecchino d’Oro al governo, ci si impegna a chiarire – con Robert Poulet – un concetto: la salvezza arriverà “sforzandosi di diventare adulti”, emancipandosi così da “efebi e donzelle”. Per l’eventuale Decamerone, infine, ci sarà tempo." di Pietrangelo Buttafuoco | 23 Ottobre 2014 ore 06:27


http://www.ilfoglio.it/articoli/vr/122137/rubriche/riempitivo-buttafuoco-leggere-il-talebano.htm

L'astuto piano di Putin per sabotare gli USA


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L’astuto piano di Putin. Piccolo manuale di combattimento contro l’Impero Mondiale

L’interminabile isteria dei patrioti irriducibili, attualmente fomentata dal loro rigetto categorico dell’accordo della tregua di Minsk, che considerano come una abbandono della Novorossia e percepita come la presa d’una delle “torri del cremlino” da parte della giunta di Kiev, è la prova di come le emozioni possano oscurare la ragione ed impedire la comprensione di certi aspetti fondamentali senza la quale non si potrebbe avere una visione chiara dei confronti geopolitici.

Le autorità russe sono coerenti?

La Russia è diretta da persone che comprendono il senso più profondo degli eventi in corso, sia a livello del presidente che dei ministri. D'altronde i rappresentanti del potere considerano opportuno informare la popolazione con il massimo di trasparenza sul caos vigente alle frontiere della Russia.

Di conseguenza, le loro azioni sono come minimo meditate. Indubbiamente, le loro scelte sono influenzate in un qualche modo dagli ambienti oligarchici dell’industria e della finanza. Tuttavia, queste influenze non sono preponderanti, ed il paese non è certamente diretto da persone prive di determinazione; ciò è confermato dall’arresto dell’oligarca Evtushenko. Ciò significa che il Cremlino non si fa illusioni sulla possibilità di trovare un accordo con l’Occidente. Ed è stato constatato che “Se non fosse stata l’Ucraina, ogni altro mezzo politico interno od esterno sarebbe stato utilizzato”. Ciò significa che le accuse inerenti l’ abbandono, e tutto ciò che ci si potrebbe aggiungere, non corrispondono alla realtà, ma mutuano lo spirito patriota e combattente della società russa. 
La situazione scaturita dal «cessate il fuoco » e dalle prospettive politico-sociali delle autorità di Kiev sono perfettamente definite dal rispettoso Rostilav Ishenko, che spiega i punti del piano astuto di Putin riguardo alla Novorossia e alle autorità di Kiev. Per questa ragione, nel presente testo non andrò a dilungarmi troppo sulla questione della guerra civile ucraina.
Ciò che ci occupa è l’esistenza, o l’assenza, di un  piano « strategico » disposto da Putin, la cui applicazione permetterebbe alla Russia di vincere nel suo confronto contro gli USA e l’UE, e di effettuare i passi concreti che rinforzerebbero le posizioni russe.

Il senso del piano di Putin a livello mondiale
Nessuna delle tribù barbare alle frontiere dell’Impero Romano avrebbe potuto, individualmente, annientare la macchina da guerra rappresentata da quest’impero, ed entrare vittoriosa a Roma. L’impero s’era fornito  di più risorse e più cavalieri in vista della distruzione del suo nemico. I barbari erano divisi e si muovevano in modo scoordinato. Roma, infatti, cadde solamente quando le sue strutture di governo si decomposero e l’esercito cessò di esistere. L’impero, poco a poco, perse le sue province, privato delle sue risorse siindebolì  e perse i mezzi con cui opporsi agli invasori.

Ciò significa che per vincere gli USA, che si considerano come gli eredi dell’impero romano, bisogna :
1.    Unirsi a coloro che si vogliono liberare del potere di Washington
2.    Indebolire dall’interno la «nuova Roma »
3.    Privarla di quante più risorse possibili.

I paesi stanchi dell’egemonia degli USA si sono uniti nel quadro dei BRICS, dello SCO e dell’Unione Doganale Eurasiatica. Indebolire gli USA dall’interno è molto complicato, perchè ciò richiede delle azioni specifiche: una preparazione di alto livello delle ONG e di specialisti delle Rivoluzioni colorate, le quali non sono possedute né dalla Russia né dalla Cina. Tuttavia gli USA non mancano di problemi interni, che ultimamente peggiorano e si espandono, vedasi l’affare Ferguson.
In tal maniera, il mezzo più efficace di opporsi agli USA è il privarli di risorse, rifiutando tutti i prodotti chiave americani. Ciò andrebbe a scapito del dollaro, che  è il mezzo con cui Washington opera la ridistribuzione delle risorse.

La realizzazione del piano 
Per trattare questo argomento bisogna allontanarsi dagli assalti dell’isteria mass-mediatica.
Innanzitutto, bisogna smettere di comprare le obbligazioni USA ed europee, che succhiano le riserve dei fondi russi. Dal primo gennaio, i fondi che erano utilizzati per l’acquisto di queste obbligazioni dei “partner occidentali” saranno utilizzati per i bisogni del tesoro.
In seguito, nelle strutture profonde del partito “Russia Unita” si prepara una rivoluzione economica a partire dai piani alti. In terzo luogo si persegue l’approccio con la Cina, sulla quale è utile soffermarsi in modo più preciso. Oltre che la messa in moto del memorabile progetto dell'oleodotto “Forza siberiana” si persegue un lavoro comune, determinato e coordinato, del rafforzamento dei mezzi militari, oltre che lo stabilizzare i partner dell’Asia centrale. Per esempio, la Cina appare essere uno degli investitori principali nel Tagikistan. Tutta una serie di progetti comuni tra Russia e Cina sono stati intrapresi, come l’inaugurazione d’un infrastruttura aeronautica comprende anche gli elicotteri. In relazione a ciò, sta venendo fatto pure un lavoro fondamentale di distacco dal dollaro americano negli scambi commerciali. È utile sottolineare che gli USA, con le loro azioni ad Hong Kong, hanno decisamente irritato Pechino. Il livello di sostegno della popolazione cinese è passato dal 47% al 66% in un solo anno, in seguito al suo confronto con l’occidente.

Durante la diciottesima sessione della commissione russo-cinese per la preparazione degli incontri governativi, il vice-premier ministro Wang Yang ha dichiarato come “sbagliate” le sanzioni occidentali contro la Russia; ed ha esortato sia la Russia che la Cina a dare una risposta appropriata ai paesi occidentali.
Durante il forum economico russo-cinese, il presidente della Banca centrale cinese, quinto istituto finanziario al mondo, ha dichiarato che “è indispensabile rafforzare la cooperazione in materia di tali operazioni e mettere fine al monopolio del dollaro”. I meccanismi per disgregare l’egemonia del dollaro sono stati oramai concepiti.

L’11 ottobre la stampa ha confermato che la Russia e la Cina hanno concluso un accordo sulle operazioni SWAP (ossia le operazioni di scambi) per le esportazioni in rubli e Yen. Questo accordo sarà probabilmente firmato ad ottobre.
Senza dubbio, dopo l’aver firmato quest’accordo Swap, il numero dei candidati che intendono astenersi dal dollaro dovrebbe aumentare, perchè anche la Turchia ne é interessata.

Intanto si rafforza l'approccio con l'Iran. Teheran  e Mosca studiano una transazione nota come “petrolio in cambio di centrali elettriche”. Dato che l’Iran resta vincolato dalle sanzioni,  le banche commerciali Russe stanno  inaugurando una serie di collaborazioni con la Persia, e  sta venendo anche effettuato uno studio per stabilire una banca comune per il finanziamento mutuo dei progetti economici e commerciali.
E tutto ciò senza parlare delle attività ininterrotte per l’inaugurazione dello spazio economico eurasiatico, al quale s’aggiunge anche l’Armenia e a cui prenderà parte anche il Kirghizistan prima della fine dell’anno.
***
Insomma, il piano strategico di Putin, il cui fulcro è la cooperazione con coloro che sono stanchi dell’egemonia degli USA, mira a privare gli Stati Uniti delle loro risorse e a rinforzare la propria economia evitando di ricorrere al  dollaro per le transizioni. E tutto ciò senza che la Russia e la Cina rischino di incappare nei tranelli che sono tesi loro, sotto forma di “paracaduti gialli” o di prese di posizioni radicali nella guerra civile ucraina.
Se ciò non piace a qualcuno, è un suo problema. Agli altri auguro di avere idee chiare e pazienza. La nuova Roma, senza dubbio, crollerà.

  DI IVAN LIZIN
Politikus.ru
Ivan Lizin
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di di LILIANE TAMI

la filosofia fa schifo: Non piace al Califfo ABu-Bakr

La riforma scolastica dell’Isis: via la filosofia, la chimica e la storia dell’arte…



islam-eduL’Isis, a differenza di quanto è fatto credere, non è solo sangue, violenza ed infibulazioni: Il programma d’espansione dello stato islamico, che ora si sta insediando anche in Siria, comprende anche una serie di riforme scolastiche.
Innanzitutto, dato che i bambini sono profondamente turbati dalla presenza delle bambine, maschi e femmine sono costretti a frequentare istituti separati. In seguito, il buon califfo Abu-Bakr si è reso conto che le scuole, vittime di secoli di darwinismo, insegnano ai ragazzi teorie assurde, tali l’evoluzionismo. Dato che il mondo è stato creato da Allah e la scienza è troppo misera e gretta per capirlo, la biologia e l’antropologia sono state bandite della cattedre islamiche.

Infatti, in un nuovo regolamento proclamato dal califfo Abu-Bakr (che si crede unico depositario dei valori di Maometto) si legge “Lo stato islamico ha bandito la filosofia e la chimica dai programmi scolastici della città di Raqqa, capitale del califfato islamico.” Il perchè ad Allah sia di sgradimento persino la chimica resta un mistero. Invece, come afferma l’Express, che la filosofia e la storia, ree di infettare la mente dei giovani con idee diverse da quelle estremiste siano state bandite dagli insegnamenti, ci è più comprensibile.
In ogni caso, chiunque fosse stanco di portare sulle spalle il peso delle testa , “Se avesse da ridire sull’emirato islamico o sulla condotta di un soldato semplice, può andar a presentare lamentala presso ogni quartier generale dell’emiro, a patto che sia scritta, comprensiva di dettagli e prove”. Ma per fortuna ci sono gli Hisbah, gli agenti di polizia dello stato islamico che vigilano sulla buona condotta dei cittadini. Questi addetti all’ordine ed al rispetto della pubblica morale , armati di fucile, controllano che i bambini non studino materie eretiche – tra cui anche l’arte- e che nelle scuole non vi siano appese locandine considerate troppo occidentali.
Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/riforma-scolastica-dellisis-via-filosofia-chimica-storia-dellarte/