lunedì 13 ottobre 2014

Isis sempre più vicino all'Europa e la Turchia sta zitta

Finalmente anche l’ONU, tramite Staffan de Mistura, il suo inviato speciale USA per la Siria, ha affermato che è giunta l’ora di legittimare i volontari di guerra contro al califfato. Ma l’esercito di cittadini non è sufficiente ad arginare la grande piaga religiosa del secolo: sono necessari eserciti di combattenti formati e sostenuti dagli Stati.
Sabato è stato dichiarato appoggio e sostegno alle milizie di volontari curdi che sono partite a combattere control’invasione dell’Isis, che in modo sempre più allarmante minaccia la democrazia della Turchia (e non solo).

Tra questi combattenti non convenzionali vi ritroviamo anche diverse donne, tra cui spicca per forza e bravura la quarantenne curda Mayssa , che comanda le milizie di autodifesa di Kobane. La giovane Gilan, combattente di diciannove anni e mamma di due bambini che si è sacrificata per ammazzare 15 terroristi, è già diventata un mito. De Mistura ha dichiarato che più di 600 persone sono attualmente tenute in ostaggio nella città di Kobane, e tra di loro si contano soprattutto donne, anziani e bambini: il popolo però avverte sempre di più la necessità di difendersi seriamente e sta lottando. Ma le sue sole forze non bastano.
Chuck Hagel, ministro della difesa USA, dice che si deve agire al più presto affinchè la minaccia islamica venga bloccata: L’AFP , due giorni fa’, ha scritto che l’ISIS si è impossessato del quartier generale di Kobane e che quasi il 50% della città è assediata dai terroristi. L’ONDUS, osservatorio per i diritti umani, conferma tale notizia ed ha aggiunto che anche L’unità di protezione popolare curda (Ypg) , venerdì, è finita nelle mani di Abu Bakr al-Baghdadi.
Per fortuna , come riferisce Jim Acosta della CNN citando il Centcom, gli aerei caccia americani ed inglesi stanno bombardando le postazioni jihadiste di Ramadi, Kirkuk ed Hit.
In contemporanea Onu, Iran e Stati Uniti premono sempre di più affinchè anche altre nazioni scnendino in campo a porre fine a questo morbo islamico che sta diventando sempre più ingestibile. La Turchia sembra però poco propensa ad impegnarsi seriamente per eliminare fisicamente i nemici estremisti. Sinam Mohamad, dell’Alta rappresentante dell’autogoverno curdo, ha insinuato che il governo Turco sembra assumere oltraggiose posizioni filoislamiche, perchè non vuole inviare milizie di terra a proteggere Kobane.
Questo genere di operazioni contro al califfato andrebbero eseguite al più presto, altrimenti l’Isis potrebbe veramente estendersi oltre i confini europei. I responsabili iracheni del “Times”, infatti, affermano che ” è necessaria un’azione urgente”.
Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/lonu-dichiara-guerra-allisis-donne-diventano-eroi/

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