venerdì 29 agosto 2014

Intervista ad un siriano pro- isis

XY  è uno giovane uomo fuggito dalla Guerra in Siria ed arrivato in Italia nel 20**. Inizialmente stava dalla parte dei Ribelli che hanno fatto cadere il dittatore Assad, accusato di essere corrotto e filo-occidentale, poi accorgendosi che erano solo dei “ Criminali e dei teppisti” ha deciso di staccarsi dalla politica. Ora guarda con simpatia l’Isis, ossia il fronte islamico più estremista che vuol instaurare il nuovo califfato sotto la guida di Abu Bakr.
Sei venuto in Italia come profugo o per studiare?
Innanzitutto mettiamo le cose in chiaro. Io sono venuto qui con dei progetti scolastici precisi e degli obbiettivi chiari da raggiungere. Come te. Poi , quando avrò la mia laurea, voglio viaggiare per il mondo e diventare ricco. Se ci sarà la pace, tornerò in Siria. Non mi si deve assolutamente scambiare per un parassita! Nel nostro paese li detestiamo. Ed è giusto così: Anche in Germania, grande paese, gli italiani che vanno lì ad approfittare della disoccupazione se non trovano lavoro entro sei mesi vengono risbattuti a casa.

I tuoi genitori che fanno nella vita?
Mio padre è imprenditore in *****. Mia madre è in Siria ad ****. Lei sta bene, anche se vive senza gas e senza luce e le capita di dover saltar via cadaveri per strada. Mio zio sta un po’meno bene… Era stato rapito qualche mese fa dai Ribelli . Ci hanno chiesto un riscatto molto salato e la mia famiglia ha dovuto pagare per riaverlo vivo. Oramai, in guerra, sono cose che capitano. I ribelli sono molto interessati ai soldi, a differenza dell’Isis.

Eppure il video della decapitazione di James Foley lascia intendere che anche l’Isis è interessato alle questioni economiche…
Cosa? Tu credi davvero che quel video sia vero? È un falso per 3 ragioni:
1) Innanzitutto il giornalista parla tranquillo e sereno, il che è impossibile. L’Isil non è così stupido da mandare a morte qualcuno senza averlo prima fatto agonizzare. La morte non è un fine in sè, ma è la semplice conseguenza della testardaggine dell’accusato. L’Isil non uccide solo per minacciare. Prima di arrivare a giustiziare una persona la si tortura, e la si decapita soltanto quando davvero si capisce che è impossibile convertirla all’islamismo. Palesemente, James Foley era sano come un pesce e non mostrava il minimo segno di tentativi di conversione forzata.
2) La divisa di Guantanamo. A noi di Guantanamo non importa nulla.
3) L’Isil ammazza solo le persone che sul nostro territorio non si vogliono convertire all’Islam e non uccide mai per mandare dei messaggi politici. Non è difficile da capire: Chi pratica l’Islamismo vive e chi non lo pratica o esce dal califfato o accetta, com’è giusto che sia, di difendere i suoi ideali fino alla morte.

Chi pensi possa averlo diffuso?
Guarda, non saprei. Forse gli Americani, loro sono abili a far queste cose…Basta vedere come hanno finanziato Al Quaeda, continuano a baciare i piedi ad Israele e come hanno continuato a dire che Osama Bin Laden fosse morto, pur non avendo mezza fotografia del cadavere.

Cosa? Bin Laden è vivo?
Io non lo so. Ma c’è qualcosa che non quadra nella storia della sua morte. Nessuno ci crede.

Perchè?
Così.

Ok, parliamo di altro. Tu sostieni l’Isil Religioso, Assad il Nazionalista o i Ribelli rivoluzionari?
Io all’inizio stavo coi ribelli. Ma poi abbiamo visto che non sono altro che anarchici pericolosi. Rubavano, uccidevano a caso e volevano solo distruggere. Infatti per farsi soldi non hanno esitato a rapire mio zio, che era un povero cittadino qualsiasi. Poi la mia famiglia ha iniziato a pensare di ritornare dalla parte dei nazionalisti con Assad, perchè aveva i sani valori ed i principi morali giusti. Ma ci siamo ristufati, perchè è un finto nazionalismo: I governi di molti paesi arabi oramai sono manipolati dall’occidente…. I paesi islamici sono fatti per stare sotto una dittaura ed amiamo le regole severe, Assad piaceva per quello. Ma era disonesto. Il finto nazionalismo dei capi di stato come Assad è ipocrita, perchè in realtà è sotto al volere di Putin. Putin sostiene Assad perchè vuole tenersi buone le tubature di gas che passano sotto alla NOSTRA Siria. Noi islamici detestiamo gli Americani e i Russi, vogliamo stare per gli affari nostri con le nostre dittature. È per questo che piace così tanto l’ISIS.

E i conflitti Sciiti e Sunniti?
Bah, niente. È come nel 1517 coi Cristiani e i Protestanti. Noi abbiamo la religione giusta e gli altri no, quindi come aveva fatto l’Imperatore Carlo V è giusto porre fine a quest’eresia dilagante.

Da chi è composto l’Isis?
La forza dell’Isis sta nel fatto di essere composto da ragazzi normali, come me e te. Guarda i video: hanno t-shirt normalissime e semplici AK-47. (Perché ogni ragazzo normale gira per le strade di Lugano col kalashnikov sotto braccio…ndr) È il popolo che vuole l’Islam Radicale ed il nuovo califfato come rimedio alla politica corrotta che ha portato solo sfacelo. La vostra primavera araba , in cui si sperava di portare la democrazia da noi, è stata un totale fallimento. I politici sono diventati schifosi come i vostri che si mangiano i soldi e sono disonesti. Per salvare il nostro popolo ci vuole una bel califfato severo, onesto, di principi e di valori, sennò rischiamo di diventare immorali e ladri come voi europei.

In che senso?
La società nel buonismo decade. Un padre che coglie suo figlio a compiere un furto qui in Italia riceve solo una sgridata. Da noi viene picchiato a sangue. Ed è giusto! Tua sorella ad esempio fuma le canne. Ed è viva. Strano, no? Da noi per una questione d’onore ed amore la famiglia stessa può uccidere i drogati. Solo con la disciplina più ferrea e dura l’uomo può interiorizzare una sana morale e l’onestà. È per questo che da noi nessuno cornifica il partner. O se succede lo uccidiamo. Guarda qui che schifo: Donne tatuate, mezze nude, ragazzi drogati che fanno sesso a destra e a manca, genitori deboli, assenza di religione, politici corrotti e mafia sono tutte le conseguenze di un’educazione debole.

Concordo. Divento islamica anch’io.
(Serissimo) No, non ci servi. A voi qui in europa serve il cristianesimo. L’unica cosa che noi vogliamo è ritrovare il potere e l’unità che avevamo quando eravamo l’Impero ottomano, indipendenti dai bisogni economici dell’America e della Russia.

Cosa pensi di Obama?
L’Isil per noi è un bene, e non è giusto che Obama, com’è stato deciso dal ministero degli affari esteri tre giorni fa, possa venire ancora a ficcare il naso da noi. Per tanto tempo, com’è noto, l’America ci ha fatto il filo. Ora basta! all’islam non serve né la politica né la religione occidentale.

Pensi che l’Isis conquisterà l’Europa? Qual’è la forza?
Non lo so. Noi vogliamo stare per i fatti nostri con le nostre regole e non vogliamo di certo prenderci l’Europa, tranne la Spagna. L’Andalùshia è la nostra. Noi abbiamo la nostra religione e la nostra morale, che è diversa dalla vostra. Noi siamo più seri.

Perchè l’Isis ce l’ha così tanto coi Cristiani?
Vieni ad Aleppo e guarda il quartiere cristiano e le chiese e lo capisci. I cristiani hanno troppi favoritismi politici e non è giusto. I cristiani da noi non c’entrano nulla. Si sono autoinvitati! Anche le due volontarie rapite dai Ribelli – ed abbandonate dallo stato Italiano: sono le famiglie che devono pagare il riscatto- sono venute a fare del bene ma non c’entrano un fico secco con noi.

Ma l’Islam in generale è molto violento….
L’Isil non uccide mai per far propaganda, ma decapita solo quando è l’infedele stesso a chiederlo dopo esser stato torturato. A noi interessa essere onesti e fedeli, con le nostre regole. Sono i ribelli ed i “nazionalisti” pro-Assad che uccidono per soldi. Ed i militanti dell’Isil lottano per ideale e per religione, quindi, a differenza di patrioti e dei mercenari, sanno che morendo in battaglia, com’è scritto nel Corano, andranno in Paradiso. Noi abbiamo la Fede, ed è per questo che l’Isil è forte. Voi ci dipingete come i terroristi delle brigate rosse, ma noi non siamo di certo così! Siamo più forti. Il fondamentalismo islamico cresce perchè è la gente che ne ha bisogno, e se qualcuno pretende di godere del califfato senza aderire all’Islam è lecito che chieda di esser messo a morte. L’Isil è l’unica prospettiva sensata per il futuro dei paesi arabi in alternativa al dominio Usa-Russia che ci vuol propinare un modello di democrazia-anarchia-oligarchia nata con quello schifo di primavere arabe. Prima si stava meglio.

http://www.mattinonline.ch/2014/08/29/esclusiva-siriano-spiega-perche-ci-piace-lisis-video-foley-falso/

mercoledì 20 agosto 2014

Incontro con Didier Burkhalter e Blattmann: la precarietà della pace

La guerra fredda tra il blocco Transatlantico, ossia l’alleanza Washington-Bruxelles, e la Russia inizia a destare serie preoccupazioni anche alla Svizzera, infatti è un tema toccato con prudenza dai nostri rappresentanti. La Polonia ormai dal mese di maggio ha fatto la chiamata alle armi e da pochi giorni la Russia, dopo aver vietato gli scambi commerciali con l’UE, ha portato i suoi corpi speciali, tra cui gli SpecNaz, ad allenarsi in oriente presso l’esercito Cinese. La scorsa settimana anche la Svizzera, vietando la rappresentazione degli aerei militari russi all’Air Show di Payerne, ha preso posizioni contrarie a Putin.

Martedì 18 agosto, dopo all’incontro dei consiglieri Federali con la popolazione Ticinese tenutosi a Lugano, ho avuto modo di parlare con le massime autorità svizzere a riguardo della situazione Svizzera in questo delicato risiko geopolitico. Durante il rapido scambio di battute con Didier Burkhalter e Blattmann, avvenuto nella corte del municipio di Lugano, m’è stato confermato ciò che oramai fregia le testate giornalistiche di tutto il mondo: la pace internazionale è precaria.
Andrè Blattmann, uomo affascinante a prescindere dalla divisa da parata militare, costellata di medaglie e di riconoscimenti, è il capo dell’armata Svizzera. Pur essendo in testa ai segreti svizzeri, era difficile non notarlo nella folta folla presente all’evento informale tenutosi al palazzo municipale. A causa dell’autorevolezza emanata dalla sua persona avvicinarmi a lui, in guisa di semplice giornalista freelance, m’ha fatta sentire parecchio intimorita. Porgli delle domande m’è stato certamente più difficile che avvicinarmi a Didier Burkhalter, decisamente meno austero, benchè circondato da un nugolo di agenti. (Nonostante io sia intraprendente e dotata d’una bella dose di sfacciataggine, non ho osato disturbare la massima autorità militare presente nel nostro paese chiedendo una – desideratissima- selfie, nonostante gli altri presenti stessero assediando i consiglieri federali a tale scopo.)
Blattmann è innanzitutto un patriota. Esige la difesa e l’autonomia della nostra Nazione da ogni forma di dittatura, al contrario di Simonetta Sommaruga, che per la Pace del paese si lascerebbe inglobare dall’EU. Blattmann si è occupato della P-26, l’armata svizzera equivalente alla Gladio Italiana, nata contro un’ipotetica invasione da parte degli esponenti dell’estrema sinistra filorussi. Attualmente, come capo dell’armata, mantiene una posizione piuttosto di destra, ossia a favore di un popolo libero, armato ed in grado di difendersi da solo. Al contrario, Simonetta Sommaruga, con una formazione da musicista e una laurea in lettere e filosofia mai conseguita, capo del dipartimento che include anche la polizia segreta, ha posizioni social-europeiste che vanno a scontrarsi chiaramente con quello che era il disegno protezionista e più nazionalista dell’originale P-26, poi mutata in P-27 ed ora (forse?) scomparsa. Alla domanda del perché gli aerei militari Russi, i Russian Knights, siano stati banditi dall’airshow di Payerne Blattmann si è mostrato vago ed ha affermato che si tratta di una misura politica oramai inevitabile, visti i conflitti che ci sono con l’Ucraina. “Essendo una questione politica non spetta a noi parlarne” ha detto. Perciò, intrufolandomi tra gli agenti di sicurezza, ho posto la stessa domanda al presidente della Confederazione.
Didier Burkhalter, colto alla sprovvista, ha invece contraddetto Blattmann sostenendo che non si tratta di una posizione politica ma di una scelta militare, essendo appunto gli aerei Russi non meramente sportivi ed appartenenti a privati, come invece sono la maggioranza degli aerei che presenzieranno all’attesissimo evento aereonautico. Al perché di questa sua presa di posizione Burkhalter ha detto che è così perché la Svizzera non può permettersi di perdere la neutralità proprio adesso, in un momento in cui “L’Europe risque d’entrer en guerre”. A cosa ne pensasse di Putin, ha risposto “à cette question, je ne réponds pas”. (Il suo ruolo da mediatore tra l’Occidente e l’ex URSS non è certamente facile)
A portare conforto è stata l’ultima domanda che ho posto a Blattmann, a riguardo dell’operazione Saonia eseguita nell’agosto 2013 per simulare un assedio da parte di una Francia divisa in tanti staterelli anarchici bisognosi del denaro tenuto nelle nostre casseforti.
“L’ipotesi di vivere una tale invasione è reale?”
“Assolutamente no. L’operazione Saonia è stata una semplice esercitazione di fantasia. Ha avuto luogo a Ginevra, ma trattandosi di un esercizio tattico poteva anche svolgersi qui a Lugano. Non c’è alcun rischio che la Svizzera venga invasa. C’est impossible!”


lunedì 18 agosto 2014

Liliane Tami per "il Talebano"- Antifemminismo- Contro al femminismo

Ascesa e declino di uno scoordinato coacervo di pseudo lesbiche

Da avere il diritto di voto, ad avere il pisello: le femministe si sono fatte prender dalla foga

Premessa: Io sono un esponente di quello che era chiamato Gentil Sesso, prima che il femminismo rinnegasse il nostro esser biologicamente più propense alla cura (ferormoni) che alla guerra (testosterone). Possiedo un utero, ma non è mio: appartiene a quel mio figlio che ora esiste solo in quanto potenza, perciò non ho alcun diritto di farcene ciò che voglio. Biologicamente sono stata programmata per aver figli, ma è mia scelta razionale – non istintiva – se restar gravida o meno. A dipendenza di ciò che sceglierò mi ci dedicherò seriamente: o mamma a tempo pieno, o donna in carriera. Non ho nessuna intenzione di essere una mezza madre ed una mezza lavoratrice: non mi piacciono gli ibridi. Una madre a metà complica il naturale bisogno dei figli di identificare genitori con ruoli interi e ben distinti.

L’inutilità del femminismo dal 1971 in poi.
Il femminismo è nato per affermare la donna nella democrazia, in quanto, non possedendo il diritto di voto, ve ne era succube e non membro attivo. L’inglese Johan Stuart Mill e la francese Mary Wollstonescraft teorizzando il diritto al suffragio universale da parte di tutti gli individui maggiorenni, a prescindere dal loro corredo genetico, volevano appunto compiere una rivoluzione politica. Questa battaglia, per rendere ancora più democratica la democrazia, ha fatto sì che secoli dopo, nel 1897, nascesse la Società nazionale per il suffragio femminile, fondata da Millicent Fawcett. In un periodo storico in cui l’autodeterminazione dei popoli – la somma delle scelte individuali -teneva conto solamente del volere di metà della popolazione umana allora si, aveva senso parlare di femminismo e suffragettes. L’obbiettivo per cui è nato il femminismo, ossia affermare anche la donna nella politica, è stato raggiunto nel 1919, quando Lady Nancy Astor venne proclamata deputata del partito conservatore inglese. Questo ha fatto sì che in tutta Europa il diritto al voto democratico s’estendesse a tutti gli enti razionali, rendendo il sistema governativo degno di esser chiamato “Democratico”. Nel 1971, quando anche gli svizzeri votarono a favore del diritto di voto delle loro compagne e alla loro eleggibilità a livello federale, il sogno femminista è stato realizzato.
Perciò, da lì in poi, il femminismo non serve più a nulla. Dagli anni settanta in poi, non avendo più nessuna nuova terra da conquistare e acciecati dal furore della libertà, ha continuato a protrarre la battaglia senza accorgersi d’aver già vinto. Diventando uno scoordinato coacervo di pseudo lesbiche che, sferrando fendenti al vento, reclamavano una libertà che già possedevano. È per questo che nel 1972 Phyllis Schlafly, nel 1972, fondò l’Eagle Forum PAC, il primo gruppo che , in modo sensato, affermò l’inutilità del femminismo. Quest’associazione, il cui obbiettivo principale è quello di salvaguardare la famiglia tradizionale, sostiene la tesi di Paul Gottfried, secondo cui l’esasperazione del femminismo ha portato appunto alla distruzione questa sacra istituzione, al cuore del genere umano.
Il femminismo oggi. Essendo il femminismo una merce da vendere, che quindi deve soddisfare le richieste delle masse, oggi è incarnato dalla coppia Michelle Obama-Béyonce. Le due amicone, così disgustosamente political correct, soddisfano il bisogno di immedesimazione sia delle casalinghe middel-cult che delle loro figlie sbandate. L’una che coltiva pomodorini nel giardinetto della casa bianca, l’altra che ha fatto del suo dérrière uno status-symbol, incarnano lo stereotipo della “Brava donna” fedele al marito e della  cattiva ragazza” che fa del corpo merce per piacere agli uomini. Aspramente criticate dalle vetero-femministe, teorizzano però una politica che va nella loro stessa direzione, inaugurata mezzo secolo fa’: ossia quell’emancipazione sfrenata che va a soverchiare i ruoli biologicamente predefiniti. Durante il World Woman Day la First Lady ha affermato che la donna ha il dovere di lavorare e di crescere una famiglia nello stesso momento e che quindi non deve esserci differenza tra i salari. Ciò però si ripercuote in maniera negativa sull’educazione dei figli e sulla sacra e primordiale istituzione della famiglia. Quindi, è giusto che gli uomini, sulle cui spalle pesano economicamente prole e moglie, guadagnino di più. Una politica che va a minare i ruoli tra uomo e donna, pretendendo che i genitori con dei ruoli precisi diventino antagonisti in competizione sul posto di lavoro, è un chiaro affronto all’assetto naturale delle famiglie. Come dice Massimo Recalcati in “Non è più come prima” il fatto che ora il concetto dell’USA-E-GETTA, tanto caro alle multinazionali, si sia imposto anche alle coppie (l’aumento dei divorzi ne è la prova) è una diretta conseguenza ad un sistema mondiale che crea competizione tra i coniugi anziché differenziazione, affermazione in un ruolo e collaborazione.
Sconfiggere gli uomini assomigliandoli? Se Coco Chanel, inventrice dei pantaloni per le donne, oggi vedesse le uomine che pascolano per strada si pentirebbe amaramente della propria creazione. Il desiderio di confrontarsi con gli uomini, nato agli inizi degli anni ’20 del secolo scorso, teorizzato da Simone De Beauvoir e portato all’eccesso nel sessantotto, è degenerato in una grottesca defemminilizzazione della donna. Già agli albori degli anni settanta Geerer, nel suo saggio “L’eunuco femmina”, diagnostica la triste fine della différance – per dirlo in termini dérridiani – tra l’archetipo maschile e quello femminile. Oggi siamo giunti alla paradossale situazione in cui, molte donne, per affermarsi come tali, voglion rinnegare la propria natura per competere con gli uomini.
Donne sempre più mascoline, grezze, maleducate ed aggressive sono il sintomo parallelo della società confusa che ha costruito anche gli uomini sempre più mammoni, immaturi emotivamente ed incapaci a mantenere una relazione stabile senza saltare continuamente di fiore in fiore. Preve, in un articolo apparso su Uominibeta.it, afferma che il femminismo old-school, oramai per fortuna in declino, è stato l’apoteosi del capitalismo, e che andrebbe superato entrando in un ottica che si potrebbe chiamare “complementarietà” fra i generi.
La differenza: Un principio o un bisogno? Riprendendo le tesi di Edward Schuré, Réné Guénon, Carl Gustav Jung ed altri pensatori esoterici si può affermare che, anche aldilà dell’ambito religioso più dogmatico, impersonato dal cristianesimo, l’uomo ha in se l’atavica necessità metafisica di distinguere l’archetipo Femminile da quello Maschile, e ciò è dimostrato da tutte le antiche tradizioni religiose. Dal Tao al libro politico del kamasutra, vi è sempre presentata una differenziazione netta tra i due elementi. L’androgino alchemico, metafora della sacralità dell’atto riproduttivo tra uomo e donna e nelle dottrine gnostiche incarnato da Cristo e Sophia, vuole rappresentare la coesistenza di questi due enti differenti e non la loro cancellazione. L’annientamento dell’archetipo Venere è il suo ibridarsi con l’elemento Marziano, rispettivamente simboli di femminilità e mascolinità. Recalcati, psicoterapeuta Lacaniano che vede nell’amore altruistico il superamento dell’egoismo Freudiano, ha mosso dure critiche nei confronti di questo annientamento di diversità fra i generi. Il venir meno dei ruoli biologici dell’uomo e della donna confonde il loro essere, ed è così che si vanno poi a creare quei grotteschi ibridi che non sono né l’uno né l’altro, come Conchita Wurst. Se l’androgino alchemico rappresenta la fertile somma delle differenze, il dilagante affermarsi della fase “TRANS” come essere compiuto – e non più come momento privato di transito per un radicale cambio d’identità – ne è l’opposto che le nega, e non può che essere annichilente e sterile.
È per questo che, per ritrovare una società rigogliosa, di buoni principi e composta da individui darwinianamente sani, in quanto cresciuti in famiglie biologicamente naturali, è bene che ognuno abbia l’onestà di ammettere a se stesso quali comportamenti sarebbero tollerati in una tribù di uomini delle caverne e quali meno. Avere dei principi, citando Weber, significa proprio usare la ragione per risalire all’Archè che sta all’origine delle cose.
Liliane Tami

http://iltalebano.com/tag/liliane-tami/

La Barbie col Burqua? No grazie!

BARBIE – La famosa bambola americana in lento declino, mentre sta avendo successo Fulla, la bambola col velo… ma noi preferiamo la tedesca Bild Lilli…

La teoria eliocentrica di Copernico e i testi anti-clericali di Giordano Bruno avevano inaugurato un 17°secolo razionale ed empirico, che fu terreno fertile non solo per il libertinismo ed in seguito per l’illuminismo, ma anche per una vera e propria emancipazione dal fanatismo religioso. Questo clima di fiducia nell’uomo e distacco dai dogmi opprimenti turbò il filosofo, scienziato e religioso Blaise Pascal( 1623-1662). Nella sua opera “pensieri” difende la religione cristiana ed accusa la ragione di non essere sufficiente a spiegare tutte le cose del mondo. Pascal, scandalizzato dai cicisbei e dai libertini in parrucca bianca e bigodini, elabora una teoria secondo cui il divertimento non è altro che un modo per fuggire al pensiero della morte. Il bisogno di giocare e divertirsi, insomma, è un mezzo per non pensare al proprio funerale. Questa necessità di fuggire dal timore del trapasso con il divertimento é ben testimoniato dalla storia dell’ultimo secolo: È infatti dalle macerie della Germania nazista che ha fatto capolino il faccino sorridente del primo prototipo della Barbie: Bild Lilli.
Bionda, tettona, alta 29 centimetri e mezzo ed inventata M. Hausser è stata messa sul mercato il 12 agosto 1955. Questa donnina da fumetto, sorridente e maliziosa, è un simbolo catartico, in quanto ha partecipato all’esorcizzare i demoni di guerra ancora presenti nella gente. È stata, nel suo piccolo, redentrice dei mali del mondo.
Nel 1956 una coppia di americani, gli Handler, fondatori del celebre marchio Mattel, andarono in vacanza nella nostra cara Svizzera, e videro in una vetrina di un negozio di giocattoli la bellissima Lilli. Se ne innamorarono, la portarono in america, le fecero un po’ di chirurgia estetica, le cambiarono il nome in Barbara Millicent Roberts e il 9 marzo 1959 la rimisero sul mercato. Ebbero un successo clamoroso. La nuova bambola, poi soprannominata Barbie, rubò la scena all’europea Lilli. Divenne lei la più diffusa e famosa del mondo: Solo nel primo anno, al prezzo di tre dollari, ne vennero vendute 350 mila. Così, per colpa della pubblicità, le bambine svizzere e tedesche abbandonarono Lilli in nome della stessa identica cosa prodotta dalle multinazionali Americane, nuocendo all’economia ed alla cultura nostrana. La Barbie americana è stata uno dei tanti strumenti con cui siamo stati conquistati e privati della nostra identità storico-culturale. Colpevole d’aver partecipato a fare delle nostre terre una grottesca appendice degli USA la Barbie ha però comunque il merito d’esser stata simbolo dell’emancipazione femminile.
Ma ora c’è un altro problema: Ad Hallà proprio per questo ultimo motivo la Barbie non piace, quindi recentemente le è stato imposto il velo. La bambola schiava col velo si chiama Fulla. È stata ideata attorno al 1999 e prodotta dalla New Boy FZCO a Dubay. Nel settembre 2003 alcune zone dell’arabia saudita hanno reso illegale la vendita della Barbie, perché giudicata scandalosa e di cattivo esempio per le bambine. La brava, quieta e silenziosa Fulla, col collo stretto nel cappio dello Hijab, è apparsa sul mercato quello stesso anno. Ha ottenuto successo in Cina, Brasile, nord Africa, Egitto ed Indonesia. I suoi capelli sono castani, ma non è importante perchè in ogni caso sotto al velo non si vedono.
La Barbie rubata agli europei è una donna libera ed in grado di scegliere la professione che preferisce. La Fulla islamica, a sua volta plagiata agli americani, è chiusa in casa ed è succube al marito ed all’etichetta sociale. Presso queste latitudini l’emancipazione della Ragione dal dogma religioso, che esiste solo in potenza ma non ancora in atto, è ben visibile proprio nel modo in cui i divertissments sono poco tollerati in quanto giudicati avversi alla dottrina religiosa. Dato che ad Hallà è attribuita l’umana necessità di difendere il proprio nome, al fine d’evitare che possa sentirsi offeso dalla leggerezza di Fulla , sono state prodotte persino delle confezioni contenenti il tappetino per le preghiere.
A differenza di Barbie che ha il brevetto di pilota d’ aerei Fulla, in Arabia Saudita, è stata costretta a stare sul sedile posteriore dell’ auto giocattolo: Non le è permesso guidare. Questa bambola oppressa dimostra che ogni tirannia religiosa , se applicata alla politica, diventa disastrosa, e questo non solo nei paesi islamici: Basti vedere l’insensata solidarietà che Papa Francesco mostra con gli immigrati che tutti i giorni giungono a flotte sulle sponde europee. L’età dei lumi non è solo tolleranza, come direbbe Voltaire, ma anche capacità di discernimento ed analisi razionale della società.
Oggi più che mai, in vista d’un futuro potenzialmente gramo per l’europa – ma non per l’eurasia- s’avverte il bisogno di giocare e divertirsi per non pensare alla Morte. Infatti i settori delle cosiddette “frivolezze” , dalla chirurgia estetica ai giochi elettronici, sono gli unici a sembrar immuni alla crisi.
Ma Barbie, figlia del dollaro e dell’euro, inizia ad essere fuori moda e non ha più soldi per il chirurgo plastico. Sta morendo. La Mattel è andata in rosso, per via di un calo di vendite del 14% nel mondo. È stata una perdita di 11,3 milioni, e sembra non arrestarsi. In futuro Fulla diventerà sempre più potente, e bisogna far in modo che non invada i nostri scaffali. A questo punto non resta che giocare con le Matrioske, anche se l’ideale sarebbe comunque riuscire a riesumare la cara e buona Bild Lilli.
Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/fulla-la-barbie-col-velo-molto-meglio-la-nostrana-bild-lilli/

La Svizzera perde la neutralità?

Dopo la Sovranità Nazionale la Svizzera deve perdere anche la neutralità?
I famosi “Russian Knights” devono restarsene a casa!
Russian KnightsGli scorsi giorni il governo svizzero ha tradito la neutralità militare del nostro paese annunciando che all’evento sportivo AIR 14 non parteciperanno gli aerei russi. Ueli Maurer non ha potuto che inchinarsi di fronte all’egemonia atlantica dell’alleanza Washington-Bruxelles e confermare tale notizia, strategicamente e politicamente fallace. In difesa di questa infondata decisione di bandire la Russia dal nostro Air Show il governo ha semplicemente detto che è una conseguenza delle dinamiche che sono venute a crearsi tra la Russia e l’Ucraina. Che però nulla hanno che vedere con la nostra neutralità, anzi: Putin, per il momento, che ha appena imposto severe restrizioni commerciali contro l’UE, è ancora disposto a intrattenere relazioni commerciali con la Svizzera. Ma allora perché dargli fastidio? Ancora una volta, in difesa della “pace” – sinonimo di supremazia dell’Eurocrazia – il popolo elvetico deve subire un autogoal senza lamentarsi.
La manifestazione aereonautica, che avrà luogo a Payerne nei week-end del 30-31 agosto e del 6-7 settembre, oltre che il centenario delle Forze Armate Svizzere festeggerà anche i 50 anni della Pattuglia Svizzera e il quarto di secolo del PC-7 team. Ciò non ha nulla a che vedere con le guerre o con la politica. Eppure, dai festeggiamenti – puramenti sportivi e pirotecnici, fatti per meravigliare il pubblico internazionale – la squadriglia dei Russian Knights è stata bandita per ragioni “politiche” infondate. Gli aerei provenienti da tutte le altre nazioni potranno volare indisturbati.
Alfred Heer, presidente del BdS (Bund der Steuerzahler, lett. “Lega dei pagatori di tasse”), organizzazione che dal 1995 si impegna a controllare che il diritto svizzero non calpesti i bisogni dei cittadini, ha aspramente criticato questa scelta ed ha intrapreso una battaglia contro il Consiglio Federale. Sostiene che non vi sia alcun motivo di escludere la Russia dalla manifestazione aereonautica. Soprattutto, la posizione assunta al governo sbilancia la sacrosanta neutralità del paese, avvicinandoci troppo al blocco USA-EU che si sta formando. In twitter ha scritto che il Dipartimento della difesa è “senza cervello”. [Il povero Ueli Maurer è, in verità, bloccato, debole e isolato. È una situazione penosa che nasce direttamente dal golpe del dicembre 2007, ndR]
Liliane Tami

http://www.ticinolive.ch/2014/08/14/governo-in-ginocchio-liliane-tami/

Moda sotto le stelle-Lugano

Sabato sera in piazza Manzoni ha avuto luogo
l’undicesima edizione di MODA SOTTO LE STELLE
Moda 1x
Le precedenti edizioni di questa prima Kermesse Internazionale hanno avuto modo di ospitare 52 artisti internazionali del calibro di Alessandra Gucci, Pierre Cardin, La Perla, Gai Mattiolo e Rocco Barocco. Ieri sera le stelle erano Anton Giulio Grande, Mariel Altamoda ed Eddy van den Krommenacker.
L’evento è stato coordinato da Fiorenza Rivera, direttrice della camera della moda Ticinese in collaborazione con Franco Taranto (che sin dalla prima edizione è l’organizzatore dell’evento, oltre che presidente della Camera della Moda svizzera, Red), noto fotografo di moda ticinese.
Nonostante la pioggia ed il gelo, la serata, introdotta da un discorso del Borradori in cui ha ribadito l’importanza dell’affiancare giovani artisti emergenti ticinesi coi Big internazionali, è stata un successone.
Le sfilate sono state inaugurate da una bellissima modella, truccata da Carmelo Spina, che, con uno splendido abito rosso con strascico e con scudo rossocrociato, disegnato da Dea Semadeni, ha incarnato, in compagnia di un giovane Gugliemo Tell palestrato, i simboli della nostra patria.
La prima collezione di abiti, indossati da giovani bellezze che non sono riuscite a dimostrare d’avere dimestichezza coi tacchi, è stata creata da Fiorenza Rivera. Le sue opere, composte perlopiù da jeans e magliette bianche con chiazze rosse, volevano essere una denuncia al massacro delle foche.
A rallegrare gli animi ci ha pensato Anton Giulio Grande, erede di Versace che ha vestito stelle dello schermo come Naomi Campbell e Claudia Cardinale. I suoi abiti, che lui stesso definisce esser “ Sexy Glamour” per la prossima stagione prevedono un tripudio di pizzi e ricami, che, tra corsetti e preziose gonne a balze, rendono le donne principesse sensuali e mai volgari.
Sempre parlando di principesse bisogna elogiare le opere d’arte realizzate da Mariel Altamoda: La sua collezione, chiamata Mon Amour, era composta da stupendi abiti da cerimonia. Le modelle, avvolte da sottili stoffe bianche impreziosite da gioielli e stampe floreali, parevano angeli evasi da un quadro del pittore simbolista Carlos Schwalbe, benchè il taglio di questi abiti da sposa fosse decisamente moderno.
Nonostante la camminata disastrosa delle indossatrici Maria Isabel Tschanzè riuscita a cavarsela dignitosamente, con la sua collezione retrò ispirata a Jaqueline Kennedy.
Il grande momento della serata è stata la presentazione della collezione“ Viaggio a Venezia” di Addy van den Krommenacker. Le sue sofisticate opere d’arte, impreziosite da piume e scialli fluenti con stampe di panorami, sono state apprezzatissime dal pubblico. Infine sono stati presentati i capolavori di Federico Sangalli e di Mauro Adami, che, con un abito luminoso percorso da fibre ottiche e con un suntuoso vestito con ricami in platino, hanno fatto brillare le stelle là dove si temeva potessero scarseggiare.
 
 Liliane Tami
 

Liliane Tami-Intervista a Diego Fusaro

Intervista a Diego Fusaro, filosofo italiano autore di diversi saggi “politicamente scorretti”, tra cui i best-sellers “ Bentornato Marx” e “Minima Mercatalia”.

Nato nel 1983, cresciuto a pane, marxismo ed utopie, è già professore emerito presso l’Università San Raffaele di Milano e si occupa prevalentemente di tematiche politiche, benchè si rifiuti categoricamente di prendere posizione in un qualsiasi partito, essendo, secondo lui, i concetti di “destra” e “sinistra” oramai vetusti. Ricalcando le orme del grande storico francese Alain de Benoist, fondatore della Nuova Destra, Fusaro teorizza un mondo in cui è il popolo ad essere sovrano tramite la democrazia federale unita nelle sue differenze. Critica aspramente il fatto che attualmente le dinamiche finanziare prevalgono sulla volontà popolare, e che, dal 68 in poi il concetto di “ Différance” è visto come un tabù. A parer suo, col capitalismo americano, sono stati offuscati i limiti più naturali, rendendo impossibile distinguere la differenze tra uomo e donna, tra straniero ed autoctono , tra paese e paese e, soprattutto, tra democrazia e dittatura.
L’Europa, unita agli USA, è problematica, ma noi possiamo cambiarla pensando in termini di “Eurasia”. Eppure molti sembrano non esserne consapevoli …
Tale consapevolezza, purtroppo a portata di poche persone, è decisiva perchè permette di pensare un’Europa diversa da come viene presentata oggi. Al tempo stesso l’Europa com’è oggi fa di tutto affinchè non si raggiunga mai la consapevolezza di un’europa alternativa: L’Europa oggi esiste come negazione dell’idea stessa di Europa, perchè l’Europa – direbbe Cacciari- storicamente esiste come arcipelago di identità e di differenze, di popoli che esistono nella pluralità. Non c’è l’Europa degli Europei, ma c’è l’Europa degli gli Italiani, dei Francesi , dei tedeschi e degli inglesi. Ognuno è europeo nella misura in cui mantiene la propria identità: Svizzera, Italiana, Francese, spagnola e via dicendo. Per questo un’Europa che propone un modello unico, ossia quello anglofono del mercato della finanza e dell’alienazione, è la negazione stessa dell’idea di Europa. È per questo che dev’essere combattuta.
Perchè scegliere la Russia per opporsi agli USA?
L’idea di un’Eurasia è interessante, perchè ci permettere di rovesciare il rapporto di forza oggi dominante. Permettere di scoprire una via alternativa a quella della Special Mission Americana. Oggi l’Europa intesa come EU che unisce il continente solo tramite la finanza e la moneta unica é un’appendice degli Stati Uniti d’America. L’Europa odierna è un’America portata aldiquà del continente. Heidegger diceva dell’America è una creazione europea che poi ritorna a conquistare l’Europa stessa, ed è quello che sta accadendo oggi stesso. L’Europa del resto è costellata da basi Americane, e non può essere sovrana e democratica, quando la sua politica estera è decisa da un’altro paese. Perciò pensare all’Eurasia permetterebbe di sganciarci da questa terribile ideologia della special mission, con ipocrisia annessa del bombardamento etico, dell’embarco terapeutico e dell’interventismo umanitario , di un popolo che si pensa eletto. Bill Clinton nel 97 diceva “ L’America è la sola nazione indispensabile” e Romney durante le elezione del 2012, ha detto che Dio ha creato l’America per dominare il mondo. Sono frasi testuali. Quindi bisogna sganciarci da questo incubo. L’Europa da sola non basta, deve cercare una forza alleandosi e creando un asse eurasiatico con la Russia e guardando verso l’Asia.
Adesso più che mai urge un “risveglio di coscienze” per capire che esiste un monopolio economico USA-EU e che va sconfitto. Un modo per battere questa dittatura finanziaria, in cui l’Euro –soggiogato al dollaro- è idolatrato come una divinità, quale potrebbe essere?
Il primo gesto da compiere è quello di decolonizzare il nostro immaginario saturato dalle logiche del mercato, a tal punto da non renderse più conto. Perciò siamo indotti a pensare alla necessità di un’unica moneta e non ne vediamo alternativa. Il mondo post-1968 è intriso di capitalismo americano: è onnipresente, come l’aria che respiriamo. Non ce ne accorgiamo nemmeno più ! Il mercato è diventato come una sorta di natura. Non riusciamo più a pensarlo come a qualcosa di storico, quindi dinamico, perciò possibile di trasformazioni. Per sconfiggere questa visione unilaterale bisogna valorizzare tutti gli elementi di resistenza all’egemonia monetaria . Infatti , a questo punto, appoggio il cristianesimo per il semplice fatto che il suo Dio sta nell’alto dei cieli e non in banca, non identificandosi col mercato immanente e la teologia dell’economia.
Parliamo ora dell’accordo transatlantico. Per colpa della Commissione Europea il volere del popolo sarà soggiogato alla moneta, e sarà palesemente una dittatura. Secondo te, ci sarà ancora gente in grado di negare ciò ( Come sta avvenendo oggigiorno…) ?
La volontà popolare è già totalmente svuotata di significato all’interno di quest’europa in cui non decide nulla il popolo, perchè le sue scelte, quali che siano, sono immediatamente svuotate di senso dalle decisioni sovrane ed irresponsabili del mercato ( N.B. Come per le votazioni contro all’Expo), ma la gente non lo sa. Viviamo in una situazione orwelliana, in cui si chiama democrazia l’assenza di democrazia si chiama decisione popolare la decisione dei mercati. Viviamo in un mondo, che, come la caverna di Platone, è un mondo di prigionia vissuta come libertà dai falsi attori sociali, perciò ancora una volta è fondamentale per la filosofia risvegliare le coscienze dal sonno dogmatico in cui sono intorpidite. Per fare questo bisogna mostrare come oggi c’è un’assenza totale di libertà e di democrazia, e che l’Europa così com’è non è un nobile progetto . Il filosofo Federico Nicolaci la paragona ad un Tempio Vuoto, ossia un nobile nome che occulta il volto del marketing finanziario americano. Politicamente la situazione va sempre peggiorando: Monti, Letta e Renzi sono le tre maschere del capitale finanziario. Essi non fanno l’interesse dell’Italia in Europa, ma fanno l’interesse dell’Europa in Italia. Vogliono portare gli interessi della finanza europea in Italia. È necessario fare una battaglia culturale per l’egemonia, avrebbe detto Gramsci, che sarà alternativa a quella della banca centrale europea. Bisogna opporsi al pensiero politicamente corretto e svincolarsi dall’ideologia sorvegliata dal mainstrem mediatico.
Ossia? Concretamente, cosa bisogna fare? Andare in piazza a manifestare?
Mah sai…in piazza no. Oggi gli appelli alla rivoluzione non sono più rivoluzionari. Bisogna innanzitutto far acquisire coscienza alle persone tramite libri ed articoli, tramite congressi e convegni. Andare in piazza oggi non serve a molto…se vai in piazza a Roma ma le decisioni sono prese a Bruxelles vedi anche tu che non ha senso. Questa è la “Globalizzazione Bellezza”: così si chiamerebbe se fosse un western. Tu non vedi mai il tuo carnefice in faccia, ma vedi solo i danni che ti fà. Ti toglie il lavoro, ti toglie i diritti, ma non lo vedi mai in faccia. Non sta né nella capitale del tuo paese né nella tua città, bensì a Bruxelles piuttosto che in Cina o, soprattutto, a Washington. Per cui occorre maturare una consapevolezza come popolo, e da lì agire per tornare ad essere sovrani e decidere del proprio destino. Per questo l’Europa deve essere l’Europa dei popoli, liberi, sovrani e fratelli, che è esattamente l’opposto di quest’EU che è un lager finanziario.

Liliane Tami
http://www.mattinonline.ch/fusaro-lue-rinnega-se-stessa-e-si-allei-con-la-russia-non-con-gli-usa/

sabato 9 agosto 2014

Bitcoin vietati un russia


Il Ministero delle finanze russo ha deciso prendere una decisione drastica nei confronti della malavita. Il nuovo disegno di legge, presentato all'inizio di quest'anno in parlamento, renderà a breve inviabile a giudizio penale l'uso della moneta virtuale. Il bitcoin, essendo una valuta elettronica in mano a privati, è regolarmente utilizzata dalla mafia e dalla malavita per lo scambio di merci sul mercato nero. Il procuratore generale della Russia afferma che le monete virtuali, come sostituti alla moneta ufficiale, debbano essere debellati dal paese proprio per la loro caratteristica di essere incontrollabili.

Anche la Cina ha preso seri provvedimenti nei confronti del bitcoin, vietando alle istituzioni finanziarie di servirsene. Ciò ha causato un drastico crollo di compra-vendita sul mercato virtuale, costringendo siti di shopping online, come alibaba e baidu, a cercare altre alternative per non fallire. Le mafie ed i privati malintenzionati di tutto il mondo, clienti dei cosiddetti "mercati paralleli" facilmente rintracciabili nel deepweb, a causa di queste norme che entreranno in vigore prossimamente dovranno agire con prudenza.

L'Europa, come suo solito, è pienamente consapevole del rischio di frode finanziaria legate alle monete virtuali. La banca francese, all'inizio di dicembre, ha mostrato un estratto di sei pagine in cui ne illustra i pericoli ed anche l'autorità bancaria europea ha presentato segni d'allarme. Ma Ben Bernanke, presidente della banca federale degli Stati Uniti (per ragioni personali?) afferma di apprezzare molto tale moneta e che essa per il futuro rappresenta un vero e proprio business. Quindi, la commissione europea, appendice di Washington, non osa prendere provvedimenti.