giovedì 15 maggio 2014

Morto il disegnatore svizzero di ALIEN



Hans Ruedi Giger, disegnatore del mostro nel film "Alien" di Ridley Scott,  è appena deceduto in seguito ad una caduta. L'artista, nato a Coira nel 1940, appartiene alla cerchia dei più celebri simbolisti e surrealisti contemporanei. Pittore e scultore  esperto in effetti speciali cinematografici , in collaborazione con Carlo Rambaldi, il padre di E.T., nel 1980 ha vinto l'oscar per i migliori effetti speciali.
Le sue creazioni sono state usate per svariati film fantastici, ed in suo onore è stato aperto, nel 1998, un museo nella città di Gruyères, nel canton Friborgo.


Recentemente le sue opere sono state esposte anche in svariate metropoli oltre confine, come Praga, parigi e Vienna.

Il suo contributo artistico non ha reso onore solamente alla svizzera, ma ha anche partecipato al miglioramento degli effetti speciali di tutto il mondo.


La leggenda della maledizione di San Siro

La bellezza di un luogo, è data non solo da ciò che è, ma anche da ciò che si crede che sia.
Le paure inconsce degli uomini vengono spesso esternate sottoforma di credenze popolari o superstizioni, che per quanto becere possano apparire, possiedono in realtà un valore antropologico inestimabile.

Prima dell’alba, quando anche l’ultimo studente reduce dall’after striscia a casa, per chi è timorato dall'ignoto Pavia può assumere un tono  inquietante. A quell’ora la città goliarda è desolata. Cupa. Morta. La nebbia, spessa come un sudario, s’insinua nei vicoli deserti. Le mattonelle rosse delle case antiche, sfregiate dalla sinistra luce dei lampioni, paiono l’ambientazione ideale per un film gotico.  Di notte pure le zanzare tacciono, perché intimorite dal racconto di alcune vecchiette, che a starle sentire direbbero d’aver visto di persona il vampiro di piazza Vittoria.
Se siete persone razionali, mentre passeggerete in solitudine sui ciottoli umidi, guardando nell’oscurità i graffiti dei teppisti che paiono schizzi di sangue, scaccerete le vostre paure ridendoci sopra. Se invece siete credenti non vi resterà che pregare la Madonna, sperando di non incontrare il fantasma senza testa di Boezio o una di quelle sgradevoli presenze invisibili – chiamate poltergeist – che di tanto in tanto pare si manifestino nelle residenze pavesi.

Di saghe misteriose e curiose credenze inerenti fenomeni paranormali la nostra graziosa cittadina abbonda. Se ne volete la conferma, recatevi in duomo e chiedete di chiacchierare con Don Giuseppe: questo celebre esorcista , raccomandato dal Vaticano, potrà raccontarvi di alcuni casi di possessione che ha curato e vi renderete conto di quanto sia ancora salda nella gente l'idea di un Demonio perseguitatore.
Le biblioteche della città contengono svariati documenti inerenti accuse di streghe e altri raccapriccianti personaggi di questa città, un tempo sede di sanguinosi riti alla Dea Cibele e strazianti roghi d’eretici. Per chi invece vi è ancora la necessità di gettare un'occhio sulla parte più misteriosa della vita  consiglio invece l’associazione CIO di Pavia, che mediante strambi computer e strumenti elettromagnetici va a caccia di grumi ectoplasmatici erranti.
Insomma Pavia, per gli amanti dei fantasmi, dell’occulto e persino degli ufo (la zona del Vallone fu per un certo tempo una meta turistica gradita agli annunaki) offre tantissimi modi per mettere in dubbio la razionalità!

La maledizione di San Siro: un sacerdote medioevale , infuriato col clero, annunciò il recente crollo della torre civica
Sono passati ventitré anni dal crollo della torre del duomo dovuta ad un peso eccessivo delle campane ed ad una cattiva manutenzione. Ma le vecchiettine pavesi giurano che in realtà è stato il fantasma di San Siro a farla crollare. Questa loro credenza, è, per noi, una testimonianza culturale interessantissima. Quel tragico venerdì 17 marzo 1989 costò la vita a quattro persone, e una dozzina di passanti furono feriti dall’apocalittica pioggia di mattoni. I curiosi andarono a vedere le rovine e a fotografare le macerie di quella che fu l’imponente torre civica, simbolo della città, mentre coloro che conoscevano la maledizione di San Siro corsero a farsi il segno della croce. Incredibile, ma vero, questa catastrofe venne predetta nell’anno 663 da Michele, il sacerdote della città. Se avete dubbi riguardo alla storicità di questo evento chiedete allo studioso Alberto Arecchi, autore del saggio La Maledizione di San Siro, edito dalla casa editrice Liutprand. Egli, sostiene nella sua opera, ha toccato con mano l’antico documento su cui è stata vergata la tremenda maledizione.
A quei tempi, nella città di Ticinum regnava lo splendido e glorioso re longobardo Grimualdo, che solo per mezzo dell’atroce fonetica del nome avrebbe potuto far tremare l’intera Europa. In quegli anni di prosperità la quiete della cittadina longobarda venne però distrutta da Costanzo II, l’imperatore di Bisanzio, che voleva conquistare tutto il mondo. In concomitanza, la nostra cittadina fluviale dalle origini celtiche si trovò anche in conflitto con la Curia Romana: disapprovava il fatto che Michele il diacono, e molti altri cristiani religiosi della città, fossero seguaci delle dottrine di Ario , i cui insegnamenti vennero banditi dal clero durante al concilio di nicea del 325. Gli ariani, così si chiamano i seguaci del teologo berbero, credevano nell’esistenza di due principi universali – il Male e il Bene – cosa che un millenio dopo ha ispirato il movimento dei catari (che, rinnegando come Ario e Michele la divinità di Cristo, hanno avuto l’onore di farsi torturare nella sede della Santa Inquisizione che stava  proprio dove noi studenti oggi facciamo lezione in San Tommaso). Adesso come allora queste teorie deliziosamente gnostiche non erano gradite dal papato, che costrinse la città di Pavia a rinnegare le sue dottrine ariane in favore di un cattolicesimo politicamente corretto. Il povero  Michele, chiamato Santo Sire – storpiato in san Siro – in quanto massimo sacerdote della città, non voleva convertirsi al cattolicesimo più stretto: decise così di lasciarsi letteralmente morire di fame in segno di protesta. Prima di soccombere tra le sevizie della denutrizione e dalla rabbia, però, predisse l’avvenire dicendo che sì, Pavia sarebbe stata un luogo di cultura dedito all’insegnamento, ma che tutte le supposte verità propinate al popolo dai governanti e dalle istituzioni religiose non sarebbero mai state sufficienti a svelare l’unica e vera verità.

 Michele, scheletrico sul letto di morte e accompagnato solo dal fratello Gundmar che ne trascrisse le parole, maledì la nostra bella città. Agonizzante  e senza ricevere nemmeno l’estrema unzione, il Santo Sire annunciò che, se la corruzione non fosse scomparsa, la torre più alta della città sarebbe crollata un venerdì 17, poco prima dell’anno duemila.
E noi, oggi, non possiamo che alzare gli occhi verso la cupola del duomo, ormai amputato della sua torre,  e chiederci se mai esisterà un mondo senza corruzione e senza superstizioni. http://inchiostro.unipv.it/?p=13005

martedì 13 maggio 2014

L'Italia in assedio - Intervista a Maroni




Tenendo conto del concetto di “guerra di quarta generazione” , nato negli ultimi decenni grazie a Jaques Baud e Mark Duffield , l’Italia mostra tutti i sintomi d’un paese in procinto d’entrar in guerra con sè stesso. Il colpo di grazia è stato inferto da Forza Italia, Beppe Grillo, Nuovo Centro destra e Partito Democratico, che hanno abolito il reato di immigrazione di massa.

Bernard Wicht, esperto polemologo e strega operante all’università di Losanna, nel saggio “ Europe Mad max demain” sostiene che le guerre di quarta generazione siano micidiali perchè iniziano senza che la gente se ne accorga. Esse, progredendo lentamente, tramite l’inciviltà e l’insoddisfazione, conducono all’insurrezione.Ed è ciò che sta accadendo all’Italia. L’unico partito che, già anni addietro, sembrava essersene reso conto è la Lega Nord.

La Lega, proponendosi di salvare la democrazia e dando voce alle autonomie locali, cerca di far in modo che il popolo possa compiere delle “rivoluzioni” mediante l’uso della ragione e dei referendum . Gli altri partiti, sostenendo il centralismo ed avendo tolto il reato di clandestinità, stano invece facendo esattamente l’opposto: Incitando la gente al malcontento, senza saperlo, nutrono nell’Italia il seme della guerriglia. A detta degli strateghi sopracitati, mediante un sistema di autogoverno democratico, inscritto in una confederazione, si previene ogni forma di insurrezione violenta.
Esistono quattro classificazioni di guerra, di cui tre sono le più note. L’ultima è quella che sta prendendo piede in europa ed a livello teorico è ancora sconosciuta alle masse.

Le guerre dalla forma più rozza, teorizzate da Senofonte già nell’antica grecia, sono chiamate di “ prima generazione”. Esse sono combattute corpo a corpo mediante l’uso di cavalleria pesante ed armi da taglio. L’elemento tattico necessario per vincere una battaglia di questo tipo consiste nella superiorità numerica e nella brutalità fisica. Nelle guerre di seconda generazione è introdotto l’uso massiccio e coordinato delle armi da fuoco, e nel caso della prima guerra mondiale ciò ha portato all’invenzione di un elemento statico: le trincee. Le guerre di terza generazione , dovendo sopperire a questo elemento di “blocco” sono invece caratterizzate dal concetto di “manovra fulminante”. La velocità e la sorpresa sono gli ingredienti caratteristici delle blietzkrieg e delle rapidissime e micidiali Desertstorm naziste.

La guerra di conquista di quarta generazione, facilitata dalla globalizzazione e da un’oligarchia travestita da democrazia, ha come obbiettivo l’autodistruzione della nazione mediante la guerriglia. In genere tali guerre sono prive di un fronte, endemiche, d’apparenza caotica, dominate dall’incertezza, e segnate da una forte presenza della comunità internazionale ( che esercita pressione, con sanzioni ed interventi).
Essa è combattuta con molotov e pietre dai civili stremati dalla povertà e dalle invasioni straniere, perchè non credendo più nella Democrazia pensano che la violenza sia l’unico modo per intervenire sulla politica. La nuova “dittatura europea” , che è una minaccia alla democrazia, toglie agli individui la possibilità di sentirsi partecipi alle scelte della propria nazione. Quindi , anzichè votare e far le cose per bene, scelgono per disperazione di avvicinarsi a politiche violente e rivoltose.

Un’oligarchia, per garantirsi l’insoddisfazione del popolo, in modo da poterlo sobillare con maggior facilità ed incitarlo così alla rivolta, deve annichilirlo psicologicamente, culturalmente e socialmente. Innanzitutto lo indebolisce economicamente, cosa che in Italia si sta palesando. Poi reprimere le varie etnie e le minoranze linguistiche mediante l’asportazione dei confini naturali, in modo da minar loro la possibilità d’autodeterminarsi. Il sentirsi esclusi dal far politica mediante i mezzi legittimi,come l’uso del referendum, fa’si che la gente senta il bisogno di far politica con il Napalm.
In seguito, mediante ad una lenta invasione di stranieri, si vanno a creare frange di idee contrapposte che tendono a scoordinare ancora di più i tentativi di “organizzazione” razionale interni del paese.
Leggendo questo agghiacciante elenco di mezzi con cui sono combattute le nuove guerre asimmetriche ci si rende conto che l’Italia li comprende tutti. A differenza dei conflitti classici l’obbiettivo delle “nuove guerre” è quello di conquistare non distruggendo, bensì portando al “suicidio” uno stato esasperandolo psicologicamente. Ed è quello che l’oligarchia di Bruxelles, ( in vista d’un quarto reich) sta riuscendo a fare.

Onorevole Roberto Maroni, L’Italia presenta tutti i sintomi di un paese che sta venendo sobillato per esplodere in una guerriglia. Lei ne è consapevole? Secondo Lei, il popolo ne è consapevole?
La Lega già da anni combatte per cambiare questa situazione. A prescindere dal fatto che vi sia una guerra o meno: Ciò che vuol fare è semplicemente salvare dei valori. E no, non mi sembra che gli italiani siano consapevoli di essere in una cosiddetta “guerra”. Noi come Lega siamo gli unici a denunciare questa situazione, però siamo inascoltati.
Legittimando l’invasione, abolendo il reato di immigrazione clandestina, l’Italia si ferisce ancora di più. Cosa ne pensa?
Eh…Oggi ho sentito il ministro degli interni libico. Mi ha detto che visto che l’Ue non ci aiuta, loro faciliteranno le partenze. Altri libici arriveranno. E non solo i famosi seicentomila detti da Alfano. Questo è un progetto d’invasione. Immagino che il governo libico ora costruisca delle altre navi e ne porterà di nuovi [di clandestini]nelle acque territoriali nostre.
Il grande progetto dell’Islam è quello di allargare il loro califfato fino a “riprendersi” la Spagna…
Ma adesso la Spagna li rimanda indietro! È l’Italia l’anello debole che li accoglie tutti…
In un ipotetico futuro di guerra interna, l’esercito non potrebbe essere utile?
No, l’esercito in questi casi non avrebbe senso. Non ci sono più gli accordi di Schengen, non ci sono più confini da difendere. Non abbiamo più confini con la svizzera, ora che è entrata in shengen…Un esercito serve quando ci sono dei confini netti da proteggere. Manco abbiam più quelli…. Io posso venire a Lugano senza passaporto, perchè non fanno i controlli. Se invece vado a Londra mi fanno i controlli e se non ho il passaporto mi rimandano a casa.
Sempre restando in ambito militare, lei rimetterebbe la leva obbligatoria per i giovani?
No, io piuttosto punterei sulla protezione civile. Che è quello che avevamo fatto quando eravamo al governo con Berlusconi. Dopodichè il controllo dei mari si deve fare con la Marina, ma serve una forza europea . Mare Nostrum va bene se serve a respingere, non ad attrarre… Nel peggiore dei casi, chiederò asilo politico alla Svizzera!

Liliane Tami

http://www.mattinonline.ch/riflessioni-sulla-guerra-con-roberto-maroni-magari-chiedo-asilo-alla-svizzera/

lunedì 12 maggio 2014

Laboriosità, radici salde e buon senso. L'etica e l'estetica che abbiam perduto...

L'occidente , ammorbato dal post-moderno, è divenuto oramai un grottesco guazzabuglio in cui tutto è ammesso. Abbiamo perso il nostro decoro, confondiamo gli attori coi politici, confidiamo più nei calciatori che nei filosofi, non sappiamo più riconoscere un'opera d'arte da uno schifo, non conosciamo più le buone maniere, non sappiamo più vestirci decentemente ( basta vedere le ragazzine che copiano Rihanna) e crediamo che tutte le religioni e tutte le etnie possano tranquillamente coesistere su suolo europeo, quando di fatto è impossibile e contro-natura.

A causa di una filosofia " di sinistra", mossa più dall'elemento irrazionale ed emotivo che da quello logico e razionale, dall'illuminismo in poi si è andato ad affermare sempre più un (dis) ordine sociale fondato sulla tolleranza e la filantropia anzichè sul bene collettivo.

Con le grandi rivoluzioni del 68 abbiamo noi occidentali ubriacati di luci sintetiche, facebook, calcio e sciocchezze varie abbiamo anche smarrito il senso del bello e del buono.

l'ETICO e l'ESTETICO, il giusto ed il bello, dovrebbero essere le due grandi idee verso cui tutti tendono.

Invece no. Il bene etico superiore, che è la famiglia, è stato distrutto in pochi anni di propaganda gender che nel femminismo ha trovato il proprio ammorbato embrione. 

Il bene estetico superiore, che è l'arte intesa come strumento che nobilità l'animo, è stato declassato. Con Andy Warho, Basquiat, Fontanaed altri artisti degenerati abbiamo perso la capacità di discernere tra l'arte ed la semplice espressione creativa.

Con la democrazia che si è trasformata in vile populismo post-sessantotto ed il capitalismo filo-israelieno che ci ammorba da quando gli americani ci hanno conquistati vicendo la seconda guerra, per noi occidenali è iniziato il declino.

Vi auguro una buona lettura di questo blog, e spero possiate trovare qualcosa di buono.



mercoledì 7 maggio 2014

Putin : parolacce vietate. Il linguaggio dev'essere decoroso

A dar scandalo, oggigiorno, è chi si preoccupa delle buone maniere.  

Il galateo a tavola e la buona educazione  nel parlare sono valori etici ( ed estetici)  importantissimi e, purtroppo, non sono tra quelle priorità che il mondo post-moderno si sta curando di salvaguardare e tramandare.

Lunedì 6 maggio Putin, col sostegno della chiesa ortodossa, ha firmato una legge che vieta l'uso di espressioni volgari in TV e negli spettacoli teatrali. Dal primo luglio 2014 tutti i Mass Media dovranno adoperare un linguaggio decoroso, altrimenti riceveranno una multa di 50 mila rubli. ( circa 1000 euro)  e chi pronuncerà parolacce riceverà un'ammenda di 50 euro.

Il Premier russo, annunciando che vuol vietare le parolacce, ha suscitato l’indignazione di chi crede che l’usare un vocabolario osceno sia sinonimo di “Libertà”.

La crociata contro al turpiloquio verrà resa operativa anche inserendo nel web un sistema che non permetterà  la pubblicazione di parole ritenute offensive o impudiche. L’eliminazione da internet di termini scurrili non ha un fine repressivo, bensì educativo. Il divieto di digitare nella rete russofona parole volgari, a parer mio, non è solo salutare per i giovani , oramai avvezzi al turpiloquio , ma è anche un ottimo mezzo di prevenzione contro al Ciberbullismo.

La critica più acuta s’è permessa di tirar in ballo la letteratura, sostenendo  che la florida Ars Poetica Russa sia gremita di termini ritenuti “censurabili”. Il fatto che la celebre autrice Nina Berberova abbia scelto di intitolare una sua opera “ La meretrice ed il lacché” non deve esser però una scusante per avvalersi pubblicamente del turpiloquio e per criticare la rivoluzionaria proposta normativa ed educativa di Putin.

 Confutar la tesi avversa è quasi troppo facile: Ciò che è stato vergato da un individuo competente e riconosciuto da premi letterari è Arte, mentre la spazzatura che trabocca dal web ,vomitata dai grafomani spesso traviati, è tutt’altra cosa. Infatti il ministero della cultura russo ha pacato gli animi dicendo che tale restrizione riguarderà solo la cultura popolare e non le arti.

Se uno scrittore, definito tale solo in virtù del suo impatto sul mercato , avverte l’esigenza di rafforzare un concetto mediante l’uso di un vocabolario basso è pienamente libero di farlo, ma al di fuori dal web. Oltre che tutelare l’editoria cartacea, tale misura normativa permetterebbe anche di discernere ciò che è  vera Letteratura dai testi prodotti da irrilevanti artisti incompresi.  Gli editori, essendo diffusori di cultura e buon costume, devono rispettare questa norma altrimenti saranno privati della licenza.

A sostegno di questa necessaria opera normativa voluta da Putin bisogna anche ricordare il valore che il Logos aveva per gli antichi greci e cristiani: Nel Vangelo di Giovanni la “Parola” coincide con il Creatore, in sostegno della tesi secondo cui è dal Verbo che prende forma qualsiasi cosa.  Da qui, l’importanza del ben parlare, perchè queste parole , che risuonano in chi le pronuncia ed attorno, si fanno “carne”concretizzandosi in un’opinione positiva o negativa nel prossimo.


Anche Aristotele , nelle commedie si burla di chi, privo della capacità di dominare le proprie parole, s’avvale di una favella scurrile. A parer suo è importante che i giovani fin da subito imparino ad essere virtuosi nel linguaggio, perchè questo faciliterà le loro relazioni sociali e , mediante lo sforzo del contenimento, impareranno a controllar meglio i propri impulsi irrazionali. La fatica del non adoperare un vocabolario osceno è utile:  Chi apprende a dominar la propria lingua, può poi impegnarsi a ricercar la virtù in ogni ambito della vita. 






lunedì 5 maggio 2014

Corsi di autodifesa gratuiti per donne-Vota Ferri a Pavia

Con Ferri-per completare al 100% il programma di sicurezza voluto da Cattaneo. 

A Pavia, grazie agli interventi di Cattaneo, negli ultimi anni ha incrementato notevolmente la sua sicurezza. L'aumento di telecamere e la chiusura di luoghi frequentati da loschi energumeni ha favorito non solo il proliferare d'una sana vita degli universitari, ma ha anche drasticamente ridotto il numero di violenze, risse, spacciatori, furti e stupri. 

Cattaneo per la pubblica sicurezza ha dato molto, ma purtroppo la feccia umana che maltratta le donne spesso agisce nel cuore di casa. 

Ed è proprio questa la tremenda piaga sociale, embrione del femminicidio, che la giovane Ferri, col suo programma elettorale, vuol arginare:
 Proponendo strade più illuminate, offrendo parcheggi gratuiti alle donne incinte e soprattutto promuovendo l'insegnamento dell'arte della legittima difesa gratuita per le donne. Là dove la mano della polizia non arriva,  al popolo non resta che farsi giustizia da solo.


 Purtroppo esistono delle società maschiliste, spesso soggiogate ad una dittatura pseudoreligiosa come nel caso degli estremisti islamici, in cui la donna non ha nemmeno il diritto di proteggersi dalle aggressioni. La condizione di superiorità dell'uomo rispetto alla donna, inventata a partire da una mala interpretazione del testo sacro, è spesso interiorizzata a tal punto dai soggetti da diventare non solo un modo di pensare o un modo di agire, bensì un modo di essere. 

Gli individui permeati di cultura islamica, anche se residenti da tempo in europa, proprio a causa dell'aver fatto d'una dottrina un loro peculiare tratto caratteriale, sono nella maggior parte dei casi prepotenti e sgradevoli nei confronti del genere femminile. 
Hanno interiorizzato una"morale" incompatibile con la nostra. 

A dimostrazione di tale constatazione sono gli apprezzamenti di natura sessuale  volgari, rozzi e grossolani che gli uomini marocchini , tunisini ecc. esprimono nei confronti delle donne che incontrano per strada.  Purtroppo chi proviene da una cultura estremista, in cui la religione  devìa la ragione, non ha più la capacità di autoregolarsi.
L'autodisciplina di questi soggetti viene distorta dai fanatismi pericolosi e perversi, generando poi ogni forma d'orrore: Furti, stupri, rapimenti ed abusi.
 Nel canton Ticino il 58%  dei reati è commesso da stranieri, e solo gli asilanti, un misero 0,26% , sono autori del 5,3 % di tutti i reati. 
E questo perchè? 
Per il semplice fatto che noi, eredi degli illuministi  colti e dotati di ratio, siamo in grado autolegittimarci ed agire nel rispetto del prossimo, seguendo il Kantiano " Imperativo Categorico" che invita ad non usare mai un altro uomo come un mezzo bensì come sempre come un fine. 


Ciò che per a noi esseri umani colti ed altruisti par essere un gesto mostruoso, per via dell'interiorizzazione di secoli di cultura , buone  tradizioni, e pregevoli usi e costumi non è avvertito come tale da un individuo ignorante, privo di radici  storiche o, peggio ancora, saldamente aggrappato a dottrine perverse che inneggiano alla violenza contro al gentil sesso.

La società attuale soffre, ed è annientata sia dall'esterno che dall'interno.
 Dal fuori irrompono sempre più clandestini  , ed i locali  trascurano sempre di più il tradizionale buon senso degli anziani in favore di modelli da american moovie totalemente ignoranti ed (auto)distruttivi. 

Dato che la lotta all'ignoranza- che include l'incapacità di autoregolarsi usando la ragione-  è una crociata che va combattuta di continuo ogni singolo individuo deve impegnarsi a favore di ciò provvedendo di propria iniziativa ad acculturarsi. 
Invece, la lotta contro agli stupratori ed ai violenti a Pavia, va fatta il 25 maggio votando Ferri.







venerdì 2 maggio 2014

La guerra contro ai cristiani : In Siria le crocifissioni in piazza

La città di Raqqa, da un anno sotto al dominio dell’Iraq, è stata trasformata in un califfato islamico. Il quartier generale jihadista è statp in una chiesa cristiana dedicata alla Santa Maria dell’annunciazione per dimostrare l’egemonia religiosa. Come dice il giornalista Domenico Quirico, tenuto in ostaggio in Siria dai Ribelli per cinque mesi, poi liberato dall’intervento dello stato italiano, questo genere di azioni hanno come scopo l’annientamento del cristianesimo partendo dalle radici simboliche più profonde. Il jihadismo internazionale , tramite il suo apparato militare e la distruzione dei nostri simboli, mira a riconquistare il Medio Oriente, il Maghrebe e la Spagna, passando attraverso l’intera europa.

In parallelo all’espansione verso l’esterno dell’Islam, sostenuta in modo passivo da Bruxelles, all’interno la dottrina si va rafforzando: Le persecuzioni cristiane su suolo siriano continuano ad inasprirsi. Nel Kessab un’invasione di fondamentalisti islamici provenienti dalla turchia ha costretto centinaia di famiglie armene ad abbandonare i loro villaggi, ed allo stesso modo i cristiani sono costretti a fuggire perchè sono un intoppo alla creazione del nuovo stato integralista islamico.

Nei giorni scorsi sette persone sono state uccise in pubblico, col consenso della folla, a Raqqa dagli attivisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil). Due delle vittime sono state giustiziate mediante crocifissione pubblica. Anche lo scorso 16 aprile un cristiano accusato di furto è stato crocefisso in piazza, ed altre cinque crocifissioni sono state eseguite ad Al Abyad, ai confini con la turchia, e a Saluq .

Ad Aleppo la persecuzione cristiana è continuamente perpetuata anche da atti burocratici. Da un anno è stata imposta la sharia a tutti gli abitanti ed i cristiani devono pagare il tributo umiliante: Per mantenere la loro fede devono versare all’emiro 13 grammi d’oro puro.

Il progetto di conquista di Al Qaeda è ben preciso, e va fermato prendendo misure di precauzione qui a casa nostra e non attaccandoli direttamente, come invece ha fatto Obama. La sua scelta sconsiderata di bombardare l’esercito di Al-assad ha fatto in modo che le milizie jihadiste ne prendessero spunto per iniziare a mettere a punto l’unica forza che ancora gli mancava: L’Aviazione.
Liliane Tami




giovedì 1 maggio 2014

Firmare referendum contro la legge Merlin

Ridar dignità al mestiere più antico

La legge Merlin, emessa in Italia il 20 febbraio 1958, ha fatto chiudere le case chiuse ed ha abolito la regolamentazione della prostituzione. Così, attualmente, la professione più antica del mondo, secondo una stima della commissione affari sociali della camera,  è esercitata dalle 50.000 alle 70.000 persone. Nessuna di loro è costretta a farsi dei regolari controlli sanitari ed igienici e nessuna di loro, dato che la prostituzione non è legittimata, paga le tasse. Per colpa della legge merlin lo stato non può occuparsi di questi lavoratori ( costretti ad esercitare in nero ) quindi sono i gruppi malavitosi o i privati poco raccomandabili a prendersene carico. Ciò spiega perchè , secondo una studio del dipartimento delle pari opportunità recensito nel 2007, più di 2.000 prostitute sarebbero minorenni e altrettante siano ridotte in schiavitù. L’emissione di questa legge, che ha riportato le prostitute ad una condizione medioevale, è inoltre colpevole di finanziare e favorire la guerra del quarto tipo contro l’Italia perpetuata dal 4°Reich Europeo: Il ricavato annuo della prostituzione, circa 5 miliardi di euro, va a beneficiare la mafia ed altre associazioni malavitose che nuocendo ai cittadini li invitano alla sommossa.


Chirurgia estetica come mezzo e non come fine



Chirurgia. Odi et Amo.
Come l’invidia, vizio capitale, nei falliti, sia un modo per disprezzar la meritocrazia.

                                                                                                              
Oggigiorno, in Italia, il 70% delle donne  tra i 25 e i 60 anni s’è sottoposto ad un intervento di chirurgia estetica. Questi importanti dati numerici mostrano come oramai la chirurgia estetica sia divenuta un fenomeno di massa, e per rendersene conto basta guardarsi attorno. La bellezza delle donne sui cartelloni pubblicitari, degli attori, delle icone di stile e dei politici è da attribuirsi solo ed unicamente al Buon Dio o vi è anche stato dato un contributo umano?
Evidentemente, oltre che ad un virtuoso utilizzo del fotoritocco,  moltissime celebrities si sono affidate alla scienza per rendere gloria al prezioso dono di Madre Natura, ossia il Corpo.
Certi individui appartenenti al mondo dei Mass Media hanno fatto del loro aspetto fisico l’unico mezzo con cui guadagnarsi da vivere, perciò nel loro caso si può dire che i “ritocchi” siano requisiti inevitabili e legati alla professione. Infatti nella maggior parte dei casi l’intervento umano sulle loro carni è palese. E, spesso, criticato aspramente da chi vi getta un’occhiata superficiale.
La gelosia collettiva che nasce di fronte ad un fisico perfetto fa’sgorgare nelle genti –inconsciamente desiderose d’apparir più belle- un astio immotivato.
Il rancore l’aggressività che taluni nutrono nei confronti della chirurgia estetica ha un’origine antica quanto la Bibbia, ed esso ha un nome: Invidia.

Un esempio lampante di “ invidia collettiva” lo ritroviamo digitando su google il nome di Valeria Lukyanova.  I blog sono saturi d’articoli in cui la definiscono un’oca, una stupida ed una vanesia. Questa ragazza, nata conforme agli attuali standard di bellezza, si è sottoposta ad una serie di interventi chirurgici, riuscendo a fare della propria carne ciò che io reputo essere il “ tempio perfetto dell’anima”. Il bisturi abbinato ad uno stile di vita sano ed ad una fortunata predisposizione genetica hanno dato ad un umano l’apparenza – figurativa- d’un angelo o di una Venere . Io la reputo davvero meravigliosa, proprio grazie a questo suo aspetto “ sovrumano”, quasi divino. Lei sì che avrebbe potuto soddisfare le esigenze di Michelangelo Buonarrotti, che era solito ad usare decine di muse per dipingere una sola donna, in quanto in nessuna riusciva a trovare la bellezza ideale.  Eppure, è proprio la bellezza di questa ragazza ad essere la sua croce, fonte di decine e decine di blog in cui viene accusata di vanità ed  ignoranza. A causa dell’astio collettivo la mediocrità pone più attenzione alla critica del suo corpo, anzichè  alle sue parole. Lei , che è una giovane medium , insegnante di yoga, seminarista, filantropa, poetessa e cantante di musica lirica, possiede una sensibilità mistica ed un’intelligenza superiori alla norma. Paradossalmente, sono proprio coloro che la criticano che maggiormente necessiterebbero dei suoi insegnamenti di pace, fratellanza, sapienza ed amore. Forse, la rabbia provata nei confronti di questa ragazza non è un mero astio nei confronti della chirurgia estetica, bensì un’odio viscerale nei confronti della meritocrazia. Lei ha scelto d’esser bella e ci è riuscita, la sua volontà s’è trasformata in carne e la sua ostinazione s’è mutata in ricchezza economica ed agi finanziari. Lei ha voluto aver successo, e ci è riuscita. Usando la chirurgia estetica come mezzo e non come fine.

Elogio del rischio in Taleb - come trarre vantaggio dagli imprevisti-




Cosa hanno in comune il fuoco, lo champagne, la penicillina, il mouse del computer ed il viagra? Il fatto che siano stati scoperti per caso.
Nassim Nicholas Taleb è un filosofo  che ha dedicato la sua vita allo studio dei processi d’incertezza ed è giunto alla conclusione  che l’imprevisto sia la miglior fonte di successo.
Il suo saggio intitolato “ Antifragile*-prosperare nel disordine” spiega come  i migliori eventi del mondo, e della storia, siano ( quasi) sempre frutto di fatti inaspettati.  Il suo pensiero filosofico si basa su osservazioni empiriche: I sistemi complessi sono per loro natura imprevedibili, e che perciò bisogna smetterla di voler controllare e programmare tutto a tavolino. In natura nulla è ordinato e regolare. Anzi, ci mette in guardia: Un eccesso di regolarità è malsano per ogni forma d’organismo. Un ente, sia esso umano, animale, economico, burocratico o sociale non è una macchina, quindi non può essere soggiogato a norme ed imposizioni troppo strette. Questo vale anche per il business delle aziende:  Un buon imprenditore deve osare mettere in gioco più del massimo, per poter ottenere grandi risultati. Se invece decide di operare in modo moderato la sua azienda forse non correrà rischi, ma sarà destinata al declino. Se il fiume non si butta dalle cascate è destinato a fermarsi e a diventare acquitrino paludoso. Tutto in natura deve evolvere, e correre il rischio dell’errore. D’altronde, l’adattamento darwiniano delle specie non è altro che una conseguenza a piccoli errori genetici che si sono poi rivelati vantaggiosi....
Anche nella vita, sia nelle faccende di cuore, di politica che di lavoro, bisogna accettare il fatto  che tutto sia imprevedibile, ed agire di conseguenza, anche correndo il rischio di mostrarsi decisi e temerari là dove gli altri si mostrano indecisi e timorosi.
E, chi si è abituato a gestire gli imprevisti, anche in caso d’errore non si scoraggerà, anzi: Trovera nuove vie con cui rafforzarsi e prosperare.
Già nel suo saggio “ Il cigno nero” il filosofo del caso sostiene che imporre  costanza ad un organismo vivo è pura follia. Infatti Hitler, Stalin e la Merkel hanno consacrato la propria esistenza nel tentativo di omogeneizzare, inscatolare,regolare ed appiattire un pluri-organismo come la nazione o, peggio ancora, il continente. (Secondo Taleb una società che ha bisogno d’eroi è composta da conigli che necessitano di qualcun’altro per compensare la loro vigliaccheria. Il bello della democrazia consiste proprio nel fatto che tutti sono eroi, il cui valore è distribuito meritocraticamente)
L’ingenua mania dei totalitarismi per l’ordine ed il controllo è contro natura. Dato che la società umana è in assoluto il sistema più complesso esistente pretendere  di azzerarne gli impulsi vitali, tarpando le ali alle iniziative più impreviste e disparate d’ogni regione e volendolo trattare come un apparecchio meccanico perfettamente prevedibile ,e non come un essere vivente, a lungo termine lo si farà fallire. Il bambino cresciuto da genitori troppo apprensivi che l’hanno voluto conformare agli altri, castrando la sua creatività in una campana di vetro, non lasciandolo mai giocare col fuoco e bocciandogli ogni sua iniziativa apparentemente  è più sano ed equilibrato degli altri. Ma appena incontrerà un sasso sul suo sentiero vi inciamperà ferendosi gravemente e piangendo più del dovuto, non essendo abituato a correre, saltare e cadere. Meglio un po’ di incoscienza e tante piccole sbucciature al ginocchio, anzichè una quiete innaturale che improvvisamente degenera in incidente mortale.
 Nell’ultimo best-seller di Taleb, c’è un interessantissimo capitolo dedicato alla Svizzera, in cui l’accusa di essere irrazionale. È priva di un governo centrale, legalizza le armi, ha  poche leggi, ha cantoni scoordinati, ha una minuscola banca centrale ed è soggetta a continue revisioni delle leggi per via dei referendum. A parere del teorico del caos sono proprio questi fattori, apparentemente rischiosi, che fanno del piccolo paese il più “antifragile” del mondo. Il nostro essere imprevedibili  ha accresciuto la nostra capacità di adattamento alle situazioni  più diverse, permettendoci di consolidarci e restare saldi nonostante lo sgretolamento economico di mezzo mondo. Proprio come  una lotteria anche la politica è soggetta a variabili casuali. E l’unico modo per vincere è osare mettersi in gioco, esattamente come fa l’economo propenso al rischio che decide di compiere un’azione la cui conseguenza dipende da un elemento aleatorio, piuttosto che restare nella posizione statica in cui si trova.
Quindi, avvalendomi del diritto naturale all’azzardo, mi permetto di concludere dicendo che  un Europa che  ci impedisce di prendere i nostri rischi, facendoci ad esempio ripetere l’ultimo referendum, può solo andare a farsi fottere.


                                                  


*Antifragile: neologismo coniato da Taleb. È il contrario di fragile, benchè non sia sinonimo di resistente. Un oggetto resistente resta immune alle percosse, ma ne resta inalterato. Un oggetto antifragile grazie ai colpi imprevisti ( cosiddetti “cigni neri”) accresce la sua forza e le sue potenzialità.

L'Imperativo Categorico in Kant

In Kant , nella Fondazione della Metafisica dei costumi, è illustrata la teoria secondo cui l'Uomo, grazie alla ragione subordinata alla fede in Dio, possa raggiungere un livello tale di consapevolezza da renderlo in grado di autodisciplinarsi. L'Imperativo Categorico è quel senso di dovere morale che fiorisce dalla ragione d'ogni singolo individuo e che lo rende in grado di DISCERNERE autonomamente il bene dal male. Questa forma sublimata dell' individualismo morale è legittimata da due cose: La fede in Dio e la consapevolezza di essere degli enti razionali. La Libertà, secondo Kant, sta nel far coincidere il proprio agire alle conclusioni morali tratte dall'"Imperativo categorico". Tale elogio all'autonomia dell'intelletto, così affine al pensiero anarchico ed individualista, è un inno alla Democrazia Federale, all'indipendentismo, all'autodeterminazione dei popoli ed alla Meritocrazia.